Può succedere che l’importo dell’assegno pensione arrivi più alto del solito, ma può sorgere il dubbio se si tratti di un errore dell’INPS o di un aumento effettivo. Scopriamo insieme cosa è accaduto.
Il caso che affrontiamo oggi è molto comune e riguarda un pensionato che, nel riscuotere l’assegno pensione, ha trovato una piacevole sorpresa, ma sono poi sorti anche alcuni dubbi.
Un lettore ha scritto in redazione chiedendoci spiegazioni sul suo assegno pensione. Ci scrive che ha ricevuto una pensione più alta del solito e ha anche ricevuto somme arretrate. Anche se è contento di aver avuto un importo maggiore, ha timore che possa trattarsi di uno sbaglio dell’INPS e che dovrà quindi restituire i soldi.
Non c’è in realtà alcun errore da parte dell’Istituto previdenziale. Infatti, a partire da gennaio 2024 è entrato in vigore il nuovo regime di tassazione fiscale e l‘indice di rivalutazione pensionistico.
L’INPS ha aggiornato l’importo lordo della pensione applicando l’indice di rivalutazione, che nel 2024 è pari al 5,4% (Legge 30 dicembre 2023 numero 213, articolo 1, comma 135). Alcune prestazioni, come quelle di accompagnamento alla pensione (isopensione, indennità di espansione, assegni straordinari, APE sociale), non sono soggette a rivalutazione in quanto non hanno natura pensionistica. L’aggiornamento degli assegni pensione può generare un conguaglio a credito o a debito, e nel caso del nostro lettore ha comportato un aumento dell’importo.
La rivalutazione automatica delle pensioni è applicata al 100% solo se gli importi siano pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, che nel 2024 è di 598,61 euro.
Poiché la maggiorazione è entrata in vigore da gennaio, sono arrivati anche gli arretrati.
Dal 2024 è entrata in vigore la nuova tassazione fiscale, come previsto dalla Legge di Bilancio. La nuova tassazione ha portato dei benefici e da 4 aliquote sono passate a 3, generando un minore prelievo di denaro da parte del Fisco.
Nello specifico dal 2024, le pensioni sono tassate con le seguenti nuove aliquote:
L’aumento della pensione è corretto e non vi è alcun obbligo di restituzione all’INPS. Non si tratta di un errore, ma dell’effetto della nuova tassazione entrata in vigore da gennaio 2024 e dell’applicazione dell’indice di rivalutazione al 5,4%.
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