Il prestito personale è un tipo di finanziamento “non finalizzato”, cioè non vincolato all’acquisto di un bene o servizio specifico. Generalmente questi particolari finanziamenti vengono richiesti quando si ha necessità di cifre mediamente importanti, variabili da mille a trentamila euro, anche se sul mercato esistono delle opzioni che permettono di arrivare anche al doppio della cifra citata.
La restituzione della somma ricevuta in finanziamento prevede dei pagamenti rateali con un orizzonte temporale spalmato da un minimo di dodici mesi fino a un massimo di centoventi, secondo un preciso piano di ammortamento.
Si tratta inoltre di strumenti estremamente flessibili, poiché hanno una gamma di impiego letteralmente infinita. Infatti, la somma ottenuta può essere utilizzata per le più disparate necessità.
Chi può richiedere un prestito personale?
Prima di cercare le varie offerte di prestiti personali proposte dal mercato e confrontarle su siti specializzati per trovare quella più adatta alle proprie esigenze, è bene essere già consapevoli dei requisiti da possedere per fare in modo che la richiesta venga accettata.
Prima di tutto, è necessaria la maggiore età, così come non aver raggiunto un’età massima stabilita dall’istituto di credito. Inoltre, il richiedente deve dimostrare di poter restituire l’importo mantenendo un rapporto sostenibile tra debito e rata, considerando tutti gli impegni mensili come affitto, bollette e altre rate.
Per dimostrare la capacità di rimborso, il richiedente deve presentare documentazione reddituale adeguata: la busta paga per i lavoratori dipendenti, il Modello Unico e la ricevuta telematica per i professionisti o lavoratori autonomi, e il Modello OBIS o la dichiarazione dei redditi per i pensionati. Questa documentazione permette all’ente finanziatore di valutare la situazione economica del richiedente e assicurarsi che sia in grado di sostenere il pagamento delle rate del prestito richiesto. È bene specificare, però, che potrebbero esserci altri requisiti, che variano a seconda dell’istituto di credito, sempre nel rispetto delle norme e direttive della Banca d’Italia.
Quanto viene rifiutato un prestito personale?
A volte gli istituti di credito rifiutano le richieste di prestito. Questo capita principalmente quando la capacità di rimborso del cliente è insufficiente, ad esempio se ha già altri finanziamenti in corso che, sommati al nuovo, comporterebbero un impegno finanziario eccessivo.
Un altro caso in cui la richiesta di prestito viene respinta è quando il richiedente ha avuto protesti oppure ritardi nei pagamenti delle rate in caso di prestiti precedenti, che comportano una segnalazione negativa al SIC (Sistema di Informazione Creditizia).
Come scegliere il prestito personale?
Ovviamente il bene che costituisce l’oggetto del finanziamento è una somma di denaro per cui, avendo le medesime caratteristiche a prescindere dalla banca che concede il prestito, la scelta che orienta il richiedente dovrebbe orientarsi sulla convenienza del costo.
In poche parole, al richiedente conviene trovare un istituto di credito che offra un finanziamento a un tasso d’interesse che sia favorevole. Per comprendere quando un tasso d’interesse può essere considerato vantaggioso, o no, è bene considerare gli indicatori sintetici, i quali devono essere in grado di far conoscere al consumatore i costi esatti. Si tratta, più precisamente, del TAN, il quale fornisce solo il costo del denaro su base annua ed è espresso in percentuale, e il TAEG, il quale fornisce tutti i costi del prestito, comprendendo gli interessi, spese iniziali, spese ricorrenti ecc.