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Norme e tributi

Opzione Donna 2024, la guida: requisiti, beneficiarie e come fare la domanda

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Claudio Garau

Opzione Donna è un canale preferenziale che permette alle lavoratrici autonome e dipendenti, di andare in pensione in anticipo. La scheda illustrativa e le regole 2024.

Opzione Donna 2024, tutto ciò che ti serve sapere per accedere all’agevolazione pensionistica (Pixabay)

Le alternative alle rigide regole di pensionamento di cui alla legge Fornero si trovano anche nella cd. Opzione Donna, via agevolata per l’uscita dal mondo del lavoro e il conseguimento del trattamento previdenziale, frutto dei versamenti contributivi.

Nel 2024, proprio come l’Ape Sociale, anche Opzione Donna è stata mantenuta ma secondo regole più severe. In altre parole, il pensionamento anticipato è sempre possibile ma con una stretta disposta dalle ultime due leggi di Bilancio.

Vediamo più da vicino, cogliendo l’occasione per spiegare in sintesi il funzionamento di Opzione Donna.

Opzione Donna 2024: istituto e fonti normative

Il pensionamento in oggetto è stato varato dalla legge n. 243 del 2004 – cd. legge Maroni – e permette di uscire prima dal mondo del lavoro, a condizione di optare per un assegno tutto calcolato con il metodo contributivo.

Si tratta di un regime sperimentale e – proprio come l’Ape Sociale – preferenziale rispetto al pensionamento ordinario. Quest’ultimo è rappresentato dalla:

  • pensione anticipata, tramite ottenimento del requisito pari a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, o 41 anni e 10 mesi di contribuzione per le donne (requisito valevole fino al 31 dicembre 2026). L’età anagrafica non ha rilievo
  • pensione di vecchiaia, attraverso il compimento di 67 anni di età insieme a 20 anni di contributi regolarmente versati (requisito valevole fino al 31 dicembre 2024)

L’art. 1 co. 138 della L. n. 213/2023 (manovra 2024), di proroga dell’Opzione Donna, ha ribadito le restrizioni previste per il 2023 anche per l’anno in corso, introducendo altresì un irrigidimento del requisito dell’età.

Come accennato, la lavoratrice può pensionarsi prima ma a condizione di accettare il ricalcolo della pensione con il sistema integralmente contributivo. Come è noto detto sistema è penalizzante – anche se non sempre – rispetto a quello retributivo, in quanto si fonda sull’età pensionabile e sui versamenti accreditati e rivalutati nella posizione previdenziale dell’iscritto all’istituto di previdenza – e non sugli ultimi o migliori redditi incassati.

Opzione Donna permane in attesa di una riforma integrale delle pensioni.

Chi ha diritto ad Opzione Donna 2024?

In base alle regole aggiornate alla manovra 2024, Opzione Donna può essere sfruttata rispettando una serie di condizioni ben precise. Vediamole.

I requisiti anagrafici e contributivi

La legge è molto chiara a riguardo. I requisiti aggiornati di Opzione Donna, per le lavoratrici dipendenti o autonome, sono i seguenti:

  • ottenimento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre scorso
  • compimento, entro il 31 dicembre 2023, di 61 anni di età anagrafica
  • attesa di un periodo di finestra mobile

Da notare, in particolare, che il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni, se si tratta di lavoratrice con 2 o più figli, ed a 60 anni di età se si tratta di donna con un figlio solo.

ln sostanza, il requisito anagrafico viene ridotto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni.

Per ‘finestra mobile’ si intende di fatto un periodo di attesa, a partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito e fino alla decorrenza della pensione. In particolare l’assegno è versato:

  • dopo 12 mesi dalla maturazione dei predetti requisiti per le dipendenti
  • dopo 18 mesi per le autonome

Le categorie di lavoratrici beneficiarie

Nel 2024, così come nello scorso anno, le beneficiarie di questo meccanismo di pensionamento agevolato sono soltanto tre categorie tutelate di lavoratrici, ossia:

  • le caregiver, sostanzialmente persone che assistono, al momento della domanda e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in stato di gravità
  • le invalide civili in misura uguale o maggiore del 74%, riconosciuta dalle competenti commissioni
  • le donne licenziate o dipendenti di imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. In questo specifico caso , il requisito anagrafico è ridotto di due anni al di là del numero dei figli

Ecco perché è corretto dire che l’accesso ad Opzione Donna, a differenza del passato, non è più ‘libero’ ma condizionato dalla presenza di alcuni requisiti di natura soggettiva.

Inoltre, le lavoratrici che intendano optare per questo regime sperimentale di pensionamento agevolato debbono:

  • essere iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, o ai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi gestiti dall’istituto di previdenza (dipendenti del settore privato, pubblico impiego e lavoratrici autonome)
  • avere contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

Esclusioni

La possibilità di scegliere Opzione Donna non è invece sfruttabile da parte delle lavoratrici iscritte alla gestione separata Inps o che, comunque, vogliano servirsi della contribuzione inclusa in detta gestione per perfezionare il requisito contributivo dei 35 anni.

Infatti è vietato usare il cumulo dei periodi assicurativi allo scopo di integrare il requisito contributivo, previsto dalla legge. In altre parole, i requisito contributivo non può essere ottenuto sommando, ai fini del diritto a pensione, i versamenti accreditati presso gestioni previdenziali distinte.

Il solo cumulo valido è quello interno all’assicurazione generale obbligatoria Inps.

Cristallizzazione

D’altro lato, però, possono sfruttare Opzione Donna anche le donne che hanno conseguito i requisiti più flessibili, attivi prima della legge n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). Si tratta dei 58 anni (59 anni le autonome) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.

E ciò senza il rispetto di alcuna condizione soggettiva.

Come richiedere Opzione Donna?

Ricordiamo infine che, per fare domanda di pensione anticipata tramite Opzione donna occorre fare l’accesso al portale web dell’istituto di previdenza:

  • con SPID
  • tramite le proprie credenziali dispositive (CNS o Carta d’identità elettronica Cie 3.0)

Di seguito l’interessata dovrà accedere al servizio “Domanda di prestazioni pensionistiche: Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Sarà poi obbligatorio fare clic sul riquadro: “Nuova prestazione pensionistica” e anche sul riquadro contenente la dicitura “Pensione di anzianità/ anticipata- Contributivo sperimentale lavoratrici dl. 4/2019”.

Si rammenta infine che Inps, con il messaggio n. 467/2023, ha pubblicato le istruzioni per fare domanda di Opzione Donna e ha comunicato che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato approntato, onde permettere la presentazione dell’istanza di pensione Opzione Donna – così come modificata dalla legge n. 197/2022.

Claudio Garau

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