Opzione Donna è un canale preferenziale che permette alle lavoratrici autonome e dipendenti, di andare in pensione in anticipo. La scheda illustrativa e le regole 2024.
Le alternative alle rigide regole di pensionamento di cui alla legge Fornero si trovano anche nella cd. Opzione Donna, via agevolata per l’uscita dal mondo del lavoro e il conseguimento del trattamento previdenziale, frutto dei versamenti contributivi.
Nel 2024, proprio come l’Ape Sociale, anche Opzione Donna è stata mantenuta ma secondo regole più severe. In altre parole, il pensionamento anticipato è sempre possibile ma con una stretta disposta dalle ultime due leggi di Bilancio.
Vediamo più da vicino, cogliendo l’occasione per spiegare in sintesi il funzionamento di Opzione Donna.
Il pensionamento in oggetto è stato varato dalla legge n. 243 del 2004 – cd. legge Maroni – e permette di uscire prima dal mondo del lavoro, a condizione di optare per un assegno tutto calcolato con il metodo contributivo.
Si tratta di un regime sperimentale e – proprio come l’Ape Sociale – preferenziale rispetto al pensionamento ordinario. Quest’ultimo è rappresentato dalla:
L’art. 1 co. 138 della L. n. 213/2023 (manovra 2024), di proroga dell’Opzione Donna, ha ribadito le restrizioni previste per il 2023 anche per l’anno in corso, introducendo altresì un irrigidimento del requisito dell’età.
Come accennato, la lavoratrice può pensionarsi prima ma a condizione di accettare il ricalcolo della pensione con il sistema integralmente contributivo. Come è noto detto sistema è penalizzante – anche se non sempre – rispetto a quello retributivo, in quanto si fonda sull’età pensionabile e sui versamenti accreditati e rivalutati nella posizione previdenziale dell’iscritto all’istituto di previdenza – e non sugli ultimi o migliori redditi incassati.
Opzione Donna permane in attesa di una riforma integrale delle pensioni.
In base alle regole aggiornate alla manovra 2024, Opzione Donna può essere sfruttata rispettando una serie di condizioni ben precise. Vediamole.
La legge è molto chiara a riguardo. I requisiti aggiornati di Opzione Donna, per le lavoratrici dipendenti o autonome, sono i seguenti:
Da notare, in particolare, che il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni, se si tratta di lavoratrice con 2 o più figli, ed a 60 anni di età se si tratta di donna con un figlio solo.
ln sostanza, il requisito anagrafico viene ridotto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni.
Per ‘finestra mobile’ si intende di fatto un periodo di attesa, a partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito e fino alla decorrenza della pensione. In particolare l’assegno è versato:
Nel 2024, così come nello scorso anno, le beneficiarie di questo meccanismo di pensionamento agevolato sono soltanto tre categorie tutelate di lavoratrici, ossia:
Ecco perché è corretto dire che l’accesso ad Opzione Donna, a differenza del passato, non è più ‘libero’ ma condizionato dalla presenza di alcuni requisiti di natura soggettiva.
Inoltre, le lavoratrici che intendano optare per questo regime sperimentale di pensionamento agevolato debbono:
La possibilità di scegliere Opzione Donna non è invece sfruttabile da parte delle lavoratrici iscritte alla gestione separata Inps o che, comunque, vogliano servirsi della contribuzione inclusa in detta gestione per perfezionare il requisito contributivo dei 35 anni.
Infatti è vietato usare il cumulo dei periodi assicurativi allo scopo di integrare il requisito contributivo, previsto dalla legge. In altre parole, i requisito contributivo non può essere ottenuto sommando, ai fini del diritto a pensione, i versamenti accreditati presso gestioni previdenziali distinte.
Il solo cumulo valido è quello interno all’assicurazione generale obbligatoria Inps.
D’altro lato, però, possono sfruttare Opzione Donna anche le donne che hanno conseguito i requisiti più flessibili, attivi prima della legge n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). Si tratta dei 58 anni (59 anni le autonome) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.
E ciò senza il rispetto di alcuna condizione soggettiva.
Ricordiamo infine che, per fare domanda di pensione anticipata tramite Opzione donna occorre fare l’accesso al portale web dell’istituto di previdenza:
Di seguito l’interessata dovrà accedere al servizio “Domanda di prestazioni pensionistiche: Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Sarà poi obbligatorio fare clic sul riquadro: “Nuova prestazione pensionistica” e anche sul riquadro contenente la dicitura “Pensione di anzianità/ anticipata- Contributivo sperimentale lavoratrici dl. 4/2019”.
Si rammenta infine che Inps, con il messaggio n. 467/2023, ha pubblicato le istruzioni per fare domanda di Opzione Donna e ha comunicato che il sistema di gestione delle domande di pensione è stato approntato, onde permettere la presentazione dell’istanza di pensione Opzione Donna – così come modificata dalla legge n. 197/2022.
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