Il Governo sta ragionando su una possibile riforma ISEE che cambierebbe le modalità di calcolo della situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie.
L’eventuale riforma sarebbe positiva o negativa per i cittadini? Buone notizie, lo scopo del Governo sarebbe quello di andare incontro alle famiglie riducendo soprattutto il peso della prima casa.
L’ISEE è l’Indicatore che serve per conoscere il valore reddituale e patrimoniale delle famiglie italiane. Una volta calcolato si può sapere quali Bonus e agevolazioni si possono richiedere. L’Indicatore ha validità un anno, da gennaio a dicembre. In questi primi mesi del 2024, infatti, stiamo assistendo ad una corso del calcolo ISEE per non perdere misure economiche dedicate. Per procedere con il conteggio occorre compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica inserendo numerosi dati. Non solo quelli anagrafici ma anche quelli reddituali e patrimoniali riguardanti ogni singolo componente del nucleo familiare.
Per aiutare le famiglie ad abbassare l’ISEE il Governo ha stabilito con la Legge di Bilancio 2024 di non includere Titoli di Stato e Buoni Fruttiferi Postali nella DSU. Accadrà, però, solamente quando arriveranno indicazioni ufficiali e l’INPS potrà aggiornare il sistema. Quali altre novità sono previste per l’ISEE?
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Un ISEE basso permette di accedere ad un numero maggiore di Bonus e di ricevere importi più alti per una stessa agevolazione (vedi Assegno Unico). Obiettivo del Governo con la riforma oggetto di studio è ridurre il valore della prima casa in modo tale da abbassare l’Indicatore nonché rimodulare il peso dell’Assegno Unico ma anche rivedere la scala di equivalenza per le famiglie con figli.
A comunicare il progetto Maurizio Leo e Teresa Bellucci, rispettivamente viceministri all’Economia e al Lavoro. Il tavolo di lavoro è stato avviato. Il fine è tutelare le famiglie numerose seguendo le intenzioni già dimostrate con il Pacchetto per i lavoratori e le famiglie incluso nella Manovra 2024. Si pensa ad una scala di equivalenza più favorevole con il crescere del numero dei figli e ad una rimodulazione dell’Assegno Unico. In che modo agire non è ancora chiaro ma la direzione dovrebbe essere l’esclusione dell’Assegno dal reddito, almeno parzialmente.
Tra gli obiettivi anche i correttivi sulla prima casa. Questa non rileva ai fini ISEE e il valore al netto del mutuo residuo è sotto i 52 mila euro più 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Si possono rendere più flessibili questi vincoli? Attendiamo per avere informazioni più precise sulla possibile riforma ISEE.
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