A quanto pare nemmeno più il pellet serve per combattere o almeno ridurre l’inquinamento. Ecco cosa dicono gli esperti.
Negli ultimi anni gli impianti a pellet, così come anche le stufe, hanno spodestato quelli precedenti anche per via della loro rinomata eco sostenibilità. Infatti, almeno per quanto riguarda la nostra Italia, sono sempre più persone che hanno deciso di sostituire il più classico camino con le stufe a pellet, capaci di creare molto più calore nelle case.
Ebbene, sembra proprio che il dominio assoluto di questo materiale abbia le ore contate dato che delle recenti ricerche, di livello internazionale, hanno dimostrato che non è affatto così, ovvero che il pellet inquina, e anche di molto. Vediamo più nel dettaglio di cosa stiamo parlando e a quale ricerche facciamo affidamento.
Questo è quanto rivela un studio dell’Institute for the Environment situato all’interno dell’Università del Nord Carolina. Lo stesso è stato, poi, pubblicato sulla famosa rivista di Renewable Energy. In pratica, secondo questa ricerca, gli impianti a biomassa non solo non sono amici dell’ambiente, ma, addirittura, aumentano il livello di inquinamento nell’atmosfera.
Lo studio ha, poi, dimostrato che la combustione del pellet fatto di legno riesca a rilasciare una quantità enorme di inquinanti atmosferici che sono molto dannosi. Giusto per citarne alcuni parliamo del particolato e delle diossine. Entrambi sono una grave minaccia per la nostra salute. Ma non è finita qui perché durante la fabbricazione del pellet si è stimato il rilascio di migliaia di tonnellate di sostanze inquinanti qualii composti organici volatili e ossido di azoto.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, la stessa è leader a livello mondiale di produzione di pellet di legno e nel 2022, sempre nel continente, sono stati bruciati più di 24 milioni di tonnellate di pellet. L’Italia, inoltre, per il consumo di pellet, si posiziona al secondo posto seguendo la Germania.
Come abbiamo detto, in Italia il pellet è utilizzato per i piccoli impianti domestici e industriali. Inoltre, il 15% della produzione di pellet è nostrana, mentre l’85% deriva dalla Germania, Austria, Slovenia e Croazia. La situazione diventa ancora più pericolosa quando vengono usati degli impianti a pellet obsoleti.
Tuttavia, c’è una nota positiva: di recente si è registrato un miglioramento in tutti i tipi di caldaie a biomasse che ha comportato una riduzione dell’80% di particolato. Nonostante ciò, però, le caldaie domestiche a biomasse generano più inquinanti rispetti a quelli a base di gasolio e metano.
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