INPS blocca le pensioni, controlla se anche tu rientri tra quelli ‘cancellati’ dall’Istituto di Previdenza

L’INPS come sappiamo effettua periodicamente dei controlli, anche sulle pensioni, e se trova discrepanze può bloccarne l’erogazione. 

Anche chi riceve assegni assistenziali o previdenziali, dunque, non deve “dormire sugli allori”, perché a volte basta un piccolo errore, dimenticanza oppure omissione che si rischia di vedersi negare l’assegno mensile.

inps taglia pensioni a chi non presenta documenti
Alcuni pensionati rischiano il taglio netto dell’assegno – Gazzettapmi.it

Attualmente chi è a rischio sono alcune categorie di pensionati che entro il 29 febbraio 2024 devono fornire della documentazione aggiornata. Parliamo della campagna RED 2024 e dei solleciti RED 2023, e della campagna INV CIV 2023. Si tratta di adempimenti obbligatori e chi non provvede può vedersi la pensione bloccata.

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Chi beneficia di trattamenti legati all’invalidità, che siano per intero o erogati in parte, hanno l’obbligo entro il 29 febbraio di produrre la documentazione aggiornata. Ecco di cosa si tratta e come adempiere.

Occhio alla data, se non rispetti le normative l’INPS può bloccarti la pensione

I pensionati di cui sopra hanno obbligo di comunicare, entro la fine di febbraio, i redditi 2022 e 2023, ed eventuali ricoveri avvenuti presso strutture sanitarie.

documenti inps entro il 29 febbraio
La data del 29 febbraio è fondamentale per alcuni pensionati – Gazzettapmi.it

Questo perché le erogazioni legate all’invalidità, che siano integrative o totali, vanno di pari passo anche con la situazione medica del soggetto beneficiario. Ad esempio, se una persona è stata ricoverata per più di 30 giorni in una struttura a carico del Servizio Sanitario Nazionale si vedrà sospendere/ridurre le prestazioni erogate, poiché ricevute sotto altra forma, ovvero l’assistenza sanitaria stessa.

La Dichiarazione della Situazione Reddituale (modello RED) è una dichiarazione obbligatoria per i pensionati che beneficiano di prestazioni previdenziali o assistenziali, collegate al reddito.

È importante ricordare che tutta la documentazione inerente non va inviata all’Agenzia delle Entrate, ma  all’INPS, che si occuperà poi di calcolare correttamente le indennità spettanti, verificando che siano in linea.

Non tutti i pensionati sono obbligati a suddetti adempimenti, perché a dover rispondere alle normative vigenti sono i pensionati esenti dall’obbligo di dichiarazione dei redditi. Chi non provvede, rischia concretamente di vedersi bloccare l’assegno, perché l’INPS come sappiamo non appena scopre un’incongruenza agisce sospendendo le erogazioni.

L’INPS inizialmente sospende per 60 giorni le prestazioni in oggetto, e se la dichiarazione non viene presentata entro tale tempistica le prestazioni vengono sospese definitivamente.

Questo accade anche per altre forme di sussidio, compreso l’Assegno Unico Universale. Anche se poi lo stesso Istituto di previdenza, una volta ricevuta la documentazione, eroga gli arretrati, è meglio non farsi trovare impreparati e provvedere a inviare la documentazione per tempo, ovvero entro il 29 febbraio prossimo.

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