Ha vinto la 74esima edizione del Festival di Sanremo facendoci ballare, ma che cos’è la cumbia? E qual è il significato di “La noia”?
Il Festival di Sanremo non è tale se non comincia e finisce con qualche polemica. L’ultima, in ordine cronologia, riguarda la vittoria di Angelina Mango, figlia del compianto Mango e di Laura Valente dei Matia Bazar. C’è chi ritiene che la ragazza sia stata raccomandata, chi avrebbe preferito Annalisa al primo posto dato che il 2023 è stato il suo anno e chi, non per ultimo, ha contestato Geolier.
Insomma, ormai quella che viene definita la “settimana santa degli italiani” è finita da qualche giorno e non ritroveremo più l’anno prossimo Amadeus e Fiorello pronti a farci scatenare. Ma, restando ancora per qualche minuto in quella che è stata la 74esima edizione del Festival di Sanremo, non sarebbe interessante scoprire qualcosa in più sulla canzone vincitrice?
In generale, possiamo dire che la cumbia è una musica popolare e una danza di origine colombiana. Tuttavia, non è la prima volta che appare in Italia nel nostro panorama musicale. Infatti, nel 2011 Adriano Celentano cantava un prezzo scritto da Jovanotti, ovvero “La cumbia di chi cambia”, che faceva parte del suo album “Facciamo finta che sia vero”.
La cumbia è molto vicina, per sonorità, alla salsa, alla rumba e al merengue. Al giorno d’oggi si presenta come ballo di coppia molto sensuale costruito con dei tamburi, dove l’uomo e la donna sono di fronte l’uno all’altro e ballano senza un contatto ravvicinato. Facendo ancora qualche passo indietro, la cumbia deriva dalla cumbiamba africana che arrivò in Colombia a seguito della conquista spagnola.
Qui, gli schiavi che venivano disumanamente trasportati per lavorare nelle piantagioni, esano soliti intonare dei canti e ballare. Da qui derivava il nome “kumb”, il quale a sua volta derivava da “kumbè”, termine con la quale si indicavano i suoni prodotti dagli schiavi quando lavoravano.
Possiamo dire che la giovane cantautrice, assieme a Madame e Dardust, ha deciso di parlare di un tema molto delicato, appunto la noia, accompagnandolo con un ritmo molto frizzantino. In pratica, noi oggi respingiamo questa situazione, in particolare i più piccoli, ma Angelina Mango ci invita invece ad accogliere la noia perché è da questi momenti che comincia l’inizio di un qualcosa di nuovo e di positivo.
La noia deve essere ascoltata, farsela amica così da poter risalire sempre più su. Sembrerà strano, ma la noia è un dono prezioso che ci fa capire tante cose, è quasi un lusso. Sicuramente quello della noia è un tema che è già stato affrontato in molti ambiti del sapere, come la letteratura e la filosofia, ma possiamo ammettere che Angelina Mango ne ha riabilitato l’importanza.
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