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Lavoro

Fai l’impiegato o lavori nel commercio? Ecco la ‘fregatura’ che ti aspetta nella busta paga di febbraio

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Stefania Guerra

Il mese di febbraio 2024 avrà un giorno in più perché questo è un anno bisestile, e incredibilmente ricadrà anche sulla busta paga.

Alcuni lavoratori potrebbero beneficiare del fatto che a febbraio si lavora un giorno in più, ma questa sorta di “bonus” in realtà non spetta a tutti.

L’anno bisestile porta “sfortuna” anche in busta paga – Gazzettapmi.it

Togliendo i lavoratori che operano “a cottimo”, andiamo ad approfondire la questione per quanto riguarda i lavoratori dipendenti.

Se fai il dirigente, lavori nel commercio o nel terziario per te il mese di febbraio sarà meno piacevole, ecco perché

Alcune categorie di lavoratori quest’anno saranno felici perché il 2024 è anno bisestile e dunque a febbraio si lavorerà 1 giorno in più.

Busta paga più “magra” per alcuni lavoratori a febbraio – Gazzettapmi.it

Questo significa un aumento nella busta paga, anche se ovviamente non consistente; si tratta semplicemente del riconoscimento economico di un giorno in più rispetto al mese di febbraio degli anni non bisestili.

Leggi anche: Busta paga e stipendio netto: come calcolarlo per sapere se l’importo è giusto

L’aumento spetta a tutti quei lavoratori che maturano lo stipendio col calcolo delle ore lavorate, che di solito nel mese di febbraio ricevono una busta paga più “magra” rispetto a quelle degli altri mesi che hanno 30 o 31 giorni.

Però questo lieve aumento lo vedranno solamente i lavoratori che hanno la paga calcolata a ore, ovvero gli operai. Le altre categorie di lavoratori hanno invece il “sistema a paga mensilizzata“, il che significa che percepiscono un tot al mese indipendentemente dal numero di giorni lavorati.

In questo sistema si va a retribuire il lavoratore decidendo (a seconda del CCNL) il numero di giorni lavorativi, che possono essere ad esempio 26. Se il lavoratore ne lavora uno in più perché siamo in un anno bisestile, purtroppo non avrà un aumento in busta paga.

Questo svantaggio è a carico di tutti coloro che appunto hanno lo stipendio calcolato a paga mensilizzata, e dunque dirigenti, impiegati, intermedi e tutti coloro che lavorano per il settore del commercio e terziario.

Chi invece lavora come autonomo o a cottimo non deve per certi versi preoccuparsi: la sua paga sarà definita in base alla quantità di lavoro, che può variare di giorno in giorno e dunque che non dà certezza di quanto si possa riscuotere a fine mese, indipendentemente dall’anno bisestile o meno.
Stefania Guerra

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