Andare in pensione a soli 59 anni non è impossibile, ma bisogna possedere specifici requisiti. A chi spetta tale opportunità?
L’attuale normativa previdenziale consente a determinati contribuenti di andare in pensione prima del raggiungimento dei presupposti per la pensione di vecchiaia, ossia 67 anni di età e 20 anni di contributi.
In alcuni casi, infatti, si può smettere di lavorare anche a soli 59 anni. Nel corso degli anni, si sono succedute diverse misure, creando anche molta confusione tra i lavoratori. Come si sceglie l’opzione più adatta alle proprie esigenze?
Uno degli strumenti di flessibilità in uscita più utilizzati, che consente il pensionamento anche con soli 59 anni di età, è la cd. Quota 41 precoci. Per accedervi bisogna maturare un’anzianità contributiva di almeno 41 anni, possedere almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del diciannovesimo anno di età e appartenere a specifiche categorie di soggetti.
Analizziamo tutti i requisiti previsti dalla legge e scopriamo a chi si rivolge Quota 41.
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Pensione anticipata con Quota 41 precoci: quali soggetti possono richiederla?
Quota 41 precoci consente di smettere di lavorare in anticipo a coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto (a 18 anni) e che, dunque, a 59 anni possiedono già 41 anni di contributi.
Oltre a tali presupposti, i beneficiari devono appartenere a una delle seguenti categorie:
- disoccupati involontari che hanno smesso di percepire l’indennità di disoccupazione da almeno 3 mesi;
- invalidi almeno al 74%;
- caregivers, da almeno 6 mesi, del coniuge o di un parente di primo o di secondo grado convivente affetto da handicap grave;
- addetti a mansioni particolarmente faticose e pesanti, elencate nel Decreto Legislativo n. 67/2011;
- addetti a mansioni usuranti, svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci oppure per almeno sei anni negli ultimi sette.
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La procedura per richiedere Quota 41 precoci è abbastanza lunga e, dunque, occorre provvedere con un certo anticipo, per non rischiare di far slittare la decorrenza dell’assegno.
Bisogna, innanzitutto, presentare all’INPS la domanda di certificazione del diritto, entro il 1° maggio dell’anno precedente a quello di perfezionamento dei presupposti. L’INPS risponde entro la fine di giugno e, solo dopo tale passaggio, è possibile inoltrare la domanda di pensione vera e propria, telematicamente (tramite il sito dell’Istituto di Previdenza), tramite Contact Center INPS oppure rivolgendosi a un CAF.
La domanda di pensione va presentata entro il 1° marzo di ogni anno.
È, inoltre, prevista una finestra di 3 mesi, tra la data di maturazione dei requisiti per la pensione anticipata e l’erogazione della prima rata dell’assegno.