Il Mercato tutelato non è ancora terminato del tutto, ma nei vari passaggi fino al mercato libero c’è chi rischia di pagare molto di più.
Continua il tam-tam sulle offerte del mercato libero, che secondo gli esperti dovrebbe garantire tariffe più convenienti rispetto all’ormai ex-mercato tutelato.
In effetti ciò che prima era una forma di (appunto) tutela nei confronti di determinati clienti, oggi rischia paradossalmente di essere una condanna a pagare bollette salatissime.
Molti cittadini, anche quelli appartenenti alle cosiddette categorie di “vulnerabili”, non sono ancora passati al mercato libero di luce e gas, e beneficeranno di prezzi calmierati fino al 2027. O forse no? Ecco come stanno le cose.
Mettendosi nei panni di che ancora non ha scelto un fornitore di energia del mercato libero viene davvero da mettersi le mani nei capelli.
L’utente in questione si è visto intanto acquistare all’asta il suo contratto di fornitura, poi se entro il 1 luglio 2024 non passa al mercato libero sarà spostato alle “tutele graduali”. In questo caso il prezzo della materia prima sarà deciso liberamente dal fornitore, anche se ARERA fisserà delle condizioni uguali per tutti. Alcuni esperti stimano un risparmio di circa 73-78 euro all’anno.
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Ma in realtà non si sa se questo risparmio sarà effettivo, visto che comunque l’andamento del prezzo dell’energia è in costante aumento. Nel mentre, il soggetto che si trova nel limbo delle tutele graduali potrebbe perdere le offerte in atto promosse dai fornitori del mercato libero.
In sostanza, non c’è alcuna certezza che i vulnerabili saranno avvantaggiati, anzi. La logica conseguenza è che chi appartiene a quei 4,5 milioni di italiani che ancora non hanno abbracciato il mercato libero dovrebbero affrettarsi a farlo.
Ma c’è un “però”; anche dando per assodato che un anziano, o fragile, si faccia aiutare da un parente per cambiare contratto, c’è l’incognita del “recesso anticipato”. In sostanza, passando ad altro operatore rischia pure di pagare una penale. E di solito le penali si traducono in centinaia di euro da sborsare.
Solo l’Italia tra tutti i Paesi UE è riuscita a creare questo enorme pasticcio, e tutto per avere dei soldi dal PNRR, alla faccia della tutela (quella vera ) a propri cittadini. Che, armati di tanta pazienza, devono confrontare tutte le offerte presenti al momento, e anche questa non è cosa facile perché i fornitori di luce e gas sanno benissimo come rendere incomprensibili le clausole dei contratti.
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