Un risparmiatore ha avuto il conto corrente bloccato per un mese, a causa di una parola “pericolosa” nella causale di un bonifico. Analizziamo il caso.
Anche il settore bancario si avvale della tecnologia per scovare eventuali irregolarità nelle transazioni finanziarie.
Questo, tuttavia, potrebbe ugualmente causare dei problemi. È divenuto singolare l’episodio che ha coinvolto un uomo punito con il blocco del proprio conto corrente per un mese, a causa di una parola ritenuta “sospetta”, specificata nella causale di un bonifico.
La vicenda ha coinvolto un lavoratore che, dopo la partecipazione di un seminario a Helsinki, ha effettuato un bonifico al proprio datore di lavoro, per addebitargli le spese del viaggio. L’incontro riguardava le aree rurali scarsamente abitate, che in finlandese vengono designate con l’espressione “hama“.
L’uomo ha, dunque, scritto nella causale de bonifico la locuzione “hama-seminaari“. La lettera “s” di “seminaari” accanto all’acronimo “hama” ha allertato il circuito bancario, convinto che fossero fondi indirizzatati all’organizzazione terroristica palestinese Hamas.
Accortosi del blocco del conto corrente, l’interessato ha contattato la banca. La risoluzione dell’inconveniente, però, è stata molto lunga e complicata e sono trascorse quasi quattro settimane prima che l’istituto di credito lo contattasse per offrirgli la possibilità di esporre le proprie ragioni.
Soltanto grazie all’intervento del datore di lavoro, che ha spiegato le ragioni che avevano spinto l’uomo ad inserire quella specifica causale durante la transazione e ha fornito tutti i dettagli sul lavoro svolto durante il seminario, è stato possibile risolvere l’incomprensione con l’istituto di credito del dipendente. Il conto corrente è stato, dunque, sbloccato ed è stata riconosciuta un’indennità di 100 euro per il disagio provocato.
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Blocco del conto per parole sospette: come evitarlo?
La vicenda ha immediatamente fatto il giro del web perché pone l’accento su un problema di gestione, da parte delle banche, dei sistemi informatici di monitoraggio delle frodi.
Se, infatti, da un lato è necessario assicurare l’affidabilità delle transazioni finanziarie e combattere gli illeciti, dall’altra è importante anche avere degli strumenti affidabili, che sappiano distinguere tra gli atti sospetti e quelli legali.
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In questo contesto, un ruolo fondamentale è ricoperto dalla banca, che dovrebbe necessariamente comprendere il contesto in cui vengono utilizzate specifiche parole e verificare la validità dei dati inseriti.
Se manca la comunicazione tra gli istituti di credito e i clienti, possono sorgere dei disagi di non facile risoluzione. Per questo motivo, è fondamentale che ci sia un impegno concreto a elaborare le transazioni sospette, prima di procedere con l’irrogazione delle sanzioni e adottare misure restrittive, come il blocco del conto.