Caffè Arabica 100% contaminato, richiamo immediato per questo marchio

Un intero lotto di caffè arabica macinato, in barattoli, è stato tolto dagli scafali a seguito della sospetta contaminazione del prodotto.

Siamo da Todis, la famosa catena di supermercati, che per tutelare la salute dei suoi clienti e dei consumatori ha deciso di segnalare un avviso di richiamo, che riguarda un determinato tipo di caffè arabica.

Il sospetto è che nelle polveri di caffè vi sia Ocratossina A, una sostanza molto dannosa per la salute umana, in quantità superiori a quelle consentite dalla legge.

Cos’è l’Ocratossina, perché fa male e qual è la marca di caffè coinvolta nel richiamo alimentare

L’ocratossina A è, una micotossina prodotta naturalmente da alcune muffe, e anche a seguito di scrupolosi controlli può accumularsi in alcuni cibi; a rischio soprattutto cereali, frutta (fresca o secca), carne conservata, caffè, e anche formaggi.

L’EFSA da molto studia la potenziale pericolosità di questa micotossina, e dalle ricerche è emerso che si tratta di una sostanza molto dannosa per la salute umana. Infatti se assunta in grandi quantità, o continuativamente, danneggia addirittura il DNA e può causare diversi tipi di cancro, compreso quello al rene.

L’EFSA ha stabilito una certa soglia di assunzione settimanale tollerabile basata sulla tossicità e la  cancerogenicità per il rene, e dunque esistono dei limiti massimi di legge a cui le aziende devono fare riferimento.

Purtroppo a volte alcuni prodotti, durante test effettuati per controlli a campione o perché analizzati da Enti che si occupano di sicurezza alimentare, risultano contenere Ocratossina in quantità eccessive. È il caso di un caffè macinato in barattolo, che per precazione è stato tolto dagli scaffali. Ecco le caratteristiche:

• Caffè macinato arabica 100% a marchio “Arte”, barattoli/lattine da 250 gr. numero di lotto LG 24T con scadenza al 10/2025. Il caffè richiamato è stato prodotto dall’azienda Torrefazione Lucchese del Caffè Srl con stabilimento in via delle Piagge 1535 a Lucca.

Come avviene sempre in questi casi, chi avesse acquistato il suddetto caffè è invitto a non consumarlo, e a restituirlo al negozio (supermercato Todis o altri) in modo da ottenere un rimborso o una sostituzione. Quando c’è un richiamo in atto non è necessario presentare lo scontrino.