Pensione anticipata 2024, l’INPS avvisa: scatta la sospensione dell’assegno

In un recente messaggio l’INPS ha fatto sapere che c’è il rischio che gli assegni per la pensione anticipata 2024 vengano bloccati.

Anche nel 2024, alcuni lavoratori avranno la possibilità di accedere ad alcuni strumenti di pensionamento anticipato. Tra questi ci sono quota 100, quota 102, quota 103, per i quali occorre rispettare un limite ben preciso.

Pensione anticipata 2024
Scatta la sospensione dell’assegno – Gazzettapmi.it

Il lavoratore che intende usufruire dei sistemi di pensionamento anticipato attualmente disponibili deve sapere che non può lavorare in maniera stabile. In pratica, l’anticipo della pensione si fona sul principio dell’incumulabilità tra pensioni e redditi da lavoro. Tuttavia, la disciplina ha stabilito quali sono i limiti da rispettare per evitare che venga bloccata l’erogazione dell’assegno mensile da parte dell’INPS.

Pensione anticipata 2024: limiti di non cumulabilità dei redditi

Con il messaggio pubblicato dall’INPS, lo scorso 30 gennaio, l’Istituto ha comunicato quali sono i limiti di reddito da rispettare per evitare di andare incontro alla sospensione dell’erogazione dell’assegno per la pensione anticipata.

scatta la sospensione dell’assegno
Pensione anticipata 2024 – Gazzettapmi.it

Le misure di pensionamento anticipato, accessibili anche nel 2024, permettono ad alcuni lavoratori di ritirarsi dal lavoro prima del compimento del 67esimo anno di età. Tuttavia, per evitare problemi con queste misure, è importate sapere che la disciplina ha sancito il limite di cumulabilità dei redditi. Il mancato rispetto di tale limite determina la sospensione dell’assegno.

Il limite imposto dal legislatore all’incumulabilità dei redditi, quando si percepisce la pensione anticipata, è fissato a 5.000 euro lordi all’anno. Ma, tale limite vale solo per le collaborazioni autonome occasionali. In pratica, chi percepisce un trattamento previdenziale anticipato non può stipulare un contratto di lavoro subordinato. L’unica attività concessa è quella autonoma e occasionale, nel rispetto della suddetta soglia.

Con la nota del 30 gennaio, l’INPS ha anche specificato che il pensionato che percepisce altri redditi (pur nel rispetto dei limiti) è tenuto a dichiararli.

Rientrano nel computo dei redditi extra anche quelli ottenuti con un’attività di lavoro svolta nei 6 mesi precedenti la decorrenza della pensione e quelli conseguiti nei 6 mesi successivi il raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

Cosa succede a chi viola il divieto della non cumulabilità? In caso di violazione, l’INPS non transige ed è piuttosto ferrea su questa questione. Pertanto, in caso di superamento dei limiti reddituali sopra descritti, si procede con la sospensione dell’assegno di pensione anticipata e il recupero delle mensilità già versate, per le quali il contribuente non aveva diritto.

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