I permessi di tre giorni al mese previsti dalla Legge 104 possono essere richiesti anche se l’assistito abita lontano dalla propria residenza.
I familiari lontani si possono assistere con la Legge 104 approfittando di agevolazioni come i permessi di tre giorni al mese o il congedo straordinario della durata massima di due anni.
I permessi di tre giorni permetto al lavoratore dipendente di assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare ripercussioni e conservando il posto di lavoro. In più si continuerà a ricevere la retribuzione. Tutto questo, però, a condizione che l’assenza sia legata alla necessità di prendersi cura di un familiare con disabilità grave. La giornata di permesso dovrà essere dedicata, dunque, all’assistenza del disabile.
Si potrà andare a fare la spesa per l’assistito, pagare le bollette, accompagnarlo ad una visita medica mentre non sarà possibile andare dal parrucchiere, fare una gita fuori porta o andare al mare (a meno che non sia per far fare una passeggiata al disabile). Il rischio di infrangere le regole è essere accusati di un reato ai danni del datore di lavoro e dell’INPS con conseguenze anche gravi come il licenziamento. Ecco perché è fondamentale conoscere le regole che disciplinano i permessi di tre giorni. Ad esempio si possono usare per assistere un familiare che abita lontano?
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Per utilizzare i permessi di tre giorni occorrerà rispettare alcune indicazioni. In primo luogo se il familiare abita a più di 150 chilometri dalla residenza del caregiver, questo dovrà presentare la documentazione attestante l’impiego della giornata nel prendersi cura dell’assistito. Titoli di viaggio, biglietti del treno, ricevute del pedaggio autostradale, dichiarazioni di strutture sanitarie, qualsiasi cosa possa confermare che il caregiver si trovava nella città di residenza del disabile.
Attenzione, la normativa fa riferimento alla residenza e non al domicilio. In caso di dimora temporanea occorrerà confermare lo spostamento tramite dichiarazione sostitutiva. La documentazione comprovante l’assistenza al disabile dovrà essere presentata al datore di lavoro e sarà l’INPS a valutarne l’adeguatezza. Se non ci dovessero essere prova a supporto dello spostamento allora l’assenza dal posto di lavoro non verrà considerata parte del permesso 104 e, di conseguenza sarà assenza ingiustificata con le conseguenze del caso (licenziamento).
In conclusione, il dipendente può chiedere i permessi di tre giorni per assistere un familiare che si trova a più di 150 chilometri di distanza dalla propria residenza ma solo se può provare con fatture, documenti, biglietti l’effettivo spostamento.
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