Ci sono importanti novità pignoramento 2024 da conoscere, soprattutto per i lavoratori che hanno uno stipendio accreditato su conto corrente.
Il pignoramento è lo strumento con il quale il creditore ha la possibilità di sottoporre il debitore ad espropriazione forzata. Si tratta a tutti gli effetti di un atto esecutivo, che ha lo scopo di vincolare i beni del debitore per soddisfare il credito del creditore.
L’inizio del 2024 porta con sé importanti novità, che hanno a che fare anche con il pignoramento degli stipendi. Sono state introdotte nuove soglie e condizioni, che bisogna assolutamente conoscere per evitare problemi.
Una delle più importanti novità pignoramento 2024 ha a che fare con il pignoramento degli stipendi. I cambiamenti interesseranno sia i lavoratori che i datori di lavoro e gli istituti finanziari.
A quanto pare, a partire dal nuovo anno, ci sono nuove regole da rispettare per definire l’ammontare di un pignoramento. A tale proposito è opportuno ricordare che l’articolo 545 del codice di procedura civile ha fissato limiti precisi al pignoramento dello stipendio. L’introduzione di questi limiti ha lo scopo di tutelare Il debitore consentendogli il cosiddetto “minimo vitale”.
In questo modo, anche il debitore può avere una minima sicurezza finanziaria, che gli permette di vivere dignitosamente.
A partire dal nuovo anno il minimo vitale sarà calcolato come l’80% dello stipendio netto percepito dal lavoratore. Ciò vuol dire che solo il 20% dello stipendio potrà essere pignorato per soddisfare il creditore. Lo scopo di questa disposizione è quello di bilanciare i diritti dei creditori garantendo al lavoratore un reddito sufficiente per la propria sussistenza.
Stando a quanto stabilito dalla disciplina italiana, il creditore può “attaccare” lo stipendio accreditato su un conto bancario o postale del debitore, solo nella misura pari all’importo che eccede il triplo dell’assegno sociale.
Appare evidente che il valore varia ogni anno, in base alla rivalutazione a cui è soggetto l’assegno sociale erogato dall’INPS.
L’importo dell’assegno sociale per il 2024 è stato innalzato a €6.947,33 all’anno, che corrispondono a 534,41 euro per 13 mensilità. Questo innalzamento della quota, causa della rivalutazione, ha offerto una maggiore protezione ai lavoratori/debitori, i cui stipendi sono accreditati sui conti correnti bancari. Insomma il nuovo anno sorride ai lavoratori stipendiati, offrendo loro maggiore protezione in caso di atti esecutivi forzati.
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