Le Pensioni quota 102 e 103 sono state prorogate temporaneamente anche per il 2024, ma chi desidera accedervi ha delle limitazioni.
I cittadini che vorrebbero anticipare la pensione, almeno per quest’anno, possono accedere alle misure 102 e 103, che hanno sostituito l’ex quota 100.
Come sappiamo, con la quota 102 il lavoratore può andare in pensione prima, a 64 anni, se ha maturato 38 anni di contributi; per quanto riguarda la 103, i requisiti sono 62 anni di età e 41 di contributi.
Vuoi andare in pensione prima con le misure 102 e 103? Ecco tutto quello che devi sapere
Le misure definite quota 102 e quota 103 sono temporanee e sono state prorogate per il 2024, consentendo a una certa platea di lavoratori di andare in pensione anticipatamente. Tuttavia, queste misure mostrano delle limitazioni che è bene conoscere ai fini di decidere meglio se sfruttarle oppure continuare a lavorare.
Non è un mistero, infatti, che la volontà del Governo sia quella di ritardare il più possibile l’uscita dal lavoro, perché il sistema pensionistico sta crollando su sé stesso. A breve (entro una decina di anni secondo gli ultimi calcoli) potrebbero non esserci più soldi per pagare le pensioni, di nessuno.
Sono tutti fattori da considerare, soprattutto se si è in procinto di andare in pensione. Più in particolare, chi desidera accedere alla quota 103 deve sapere che è previsto l’accesso solo se la pensione non supera di 4 volte la minima, e questo fino al raggiungimento dell’età pensionistica “standard”, ovvero i 67 anni.
Il calcolo sulla rendita viene effettuato secondo il metodo contributivo e la cosiddetta finestra mobile è passata a sette mesi per i lavoratori nel settore privato e a nove per quelli del pubblico. Inoltre, ed è cosa non da sottovalutare, la pensione non è cumulabile con altri redditi da lavoro.
Chi dunque pensava che avrebbe potuto anticipare la pensione e magari integrare il reddito con qualche lavoro occasionale deve sapere che l’INPS ha recentemente chiarito proprio questo aspetto.
Infatti, secondo la circolare inerente, il pensionato può maturare esclusivamente redditi da lavoro autonomo, e non superiori ai 5 mila euro lordi all’anno. Se il pensionato supera questa cifra, vedrà ridursi ‘assegno pensionistico. questo fino al raggiungimento dei 67 anni di età.
A stabilire la legittimazione di tali restrizioni è stata anche la Corte Costituzionale. Dunque il cittadino che desidera sfruttare queste misure di prepensionamento deve valutare attentamente i pro e i contro, anche effettuando una simulazione sul sito INPS, in modo da poter prendere la decisione giusta in base alle proprie esigenze.