Chi vuole andare in pensione nel 2024 si troverà di fronte a varie opzioni, ma non aperte a tutti i lavoratori.
Quando si parla di pensione si aprono diversi punti di vista: quello del lavoratore che la vede come un traguardo dopo tanti anni di lavoro e, quindi, il raggiungimento del meritato riposo o di quello “spaventato” dalla mancanza di una routine lavorativa ormai collaudata. Senza dimenticare, il punto di vista dei giovani che si chiedono se mai riusciranno ad andarci in pensione.
L’attuale legge di Bilancio (legge numero 213/2023) ha introdotto alcune novità in materia di pensione e non tutte favorevoli ai lavoratori. Anzi, alcune modifiche prevedono un ritardo in tal senso a causa delle nuove regole per l’accesso alla pensione.
Di fatto, la Manovra finanziaria ha confermato tutte le misure presenti l’anno scorso (Ape sociale, Opzione donna e Quota 103) modificandone però i requisiti e le condizioni per l’accesso.
Pensione 2024: ecco i modi per uscire dal mondo del lavoro
Un lettore ci scrive: “A maggio 2024 maturo 42 anni e 10 mesi di contribuzione. Chiederò il collocamento a riposo per pensione anticipata a partire dall’inizio di agosto. Mi chiedo se il limite di età del servizio è sempre 65 anni (che compirò a gennaio 2025) oppure 67 anni, considerando le modifiche apportate dall’attuale legge di Bilancio”.
Sicuramente, in molti hanno sentito parlare della Legge Fornero, ovvero la pensione anticipata ordinaria. La misura permette di lasciare il lavoro al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’età anagrafica.
Il Lettore nel momento che matura il diritto alla pensione anticipata può decidere se uscire subito e attendere i 3 mesi di finestra mobile previsti per la maturazione dei requisiti. Le decorrenze maggiorate scattano nel 2025 (4 mesi), 2026 (5 mesi), 2027 (7 mesi) per poi stabilizzarsi nel 2028 (9 mesi).
Tuttavia, potrebbe prendere in considerazione anche un’altra opzione: attendere il collocamento a riposo al compimento dei 65 anni (nel 2025 o in base ai termini previsti dalla propria amministrazione di appartenenza). In questo modo non dovrà attendere i tre mesi di finestra mobile.
Invece, non cambia l’età per la pensione di vecchiaia che rimane sempre 67 anni, con 20 anni di contribuzione. Al lettore non interessa perché ha già raggiunto il requisito per la pensione anticipata.
Quindi le novità sulle pensioni riguardano le altre misure che permettono di uscire dal modo del lavoro in anticipo, come:
- Quota 103, con 62 anni e 41 di contributi: la pensione verrà calcolata con il sistema contributivo e non più con quello misto. Inoltre, aumenta la durata delle finestre mobili, nove mesi (settore pubblico) e sette mesi (settore privato);
- Opzione donna per caregiver, invalidi da 74% e disoccupate: 61 anni e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2023. L’età si riduce per ogni figlio fino al massimo di due anni. Due le finestre mobili: 12 mesi (dipendenti) e 18 mesi (autonome);
- Ape Sociale, con 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi (36 per i lavori considerati rischiosi): disoccupati, invalidi almeno 74%, caregiver e lavoratori attività a rischio.