Mutui a tasso variabile troppo cari per le famiglie italiane? Arriva il Protocollo d’Intesa contro il sovraindebitamento.
Costi delle abitazioni alle stelle con mutui a tasso variabile, che sono in grado di pesare come macigni sulle finanze delle famiglie. I risparmi sono spesso indeboliti dal carovita e dall’aumento generalizzato dei prezzi, mentre per chi ha scelto questo contratto con la banca per comprare casa, lo scenario può essere assai preoccupante sul fronte del bilancio mensile.
Lo sa bene Adiconsum, una nota associazione a tutela dei consumatori: circa il 60% del reddito mensile di una famiglia viene oggi eroso dal mutuo a tasso variabile e, conseguentemente, più della metà delle risorse se ne va soltanto per finanziare l’acquisto della casa, alle condizioni contrattuali stabilite dalla banca.
Ecco perché è al via il Protocollo di Intesa fra Adiconsumo, Save Your Home e Esdebitami Retake. Vediamo qualche dettaglio.
Come accennato poco sopra, oggi per le famiglie italiane sono salti mortali per far quadrare i conti, specialmente se si è scelto il percorso del mutuo a tasso variabile. Le odierne politiche economiche, insieme alla scarsa disponibilità finanziaria delle famiglie e all’utilizzo dei depositi di risparmio per far fronte alle spese correnti, hanno costituito una combinazione deleteria per le tasche di chi, ora, è in difficoltà a pagare le rate del mutuo.
C’è una soluzione? Ebbene, il menzionato Protocollo di Intesa riguarda in particolare:
Una sorta di collaborazione trilaterale, dunque, che mira a presentare soluzioni pratiche ed economicamente fattibili a tutte le famiglie, che si stanno chiedendo come fare a proseguire con i pagamenti e rispettare la tabella di marcia dei mutui. Il rischio è infatti quello di precipitare nel cd. sovraindebitamento.
Come spiega il sito della Banca d’Italia, la legge parla in generale di sovraindebitamento facendo riferimento alla situazione in cui il debitore non può rimborsare in modo regolare i propri debiti, anche tenendo conto delle disponibilità economiche dei successivi dodici mesi.
L’incremento del costo del denaro comporta una pressione crescente sulle famiglie, che non riescono a gestire tutte le spese – e in particolare quelle del mutuo. In base a quanto ribadito dall’Osservatorio SalvaLaTuaCasa di Nomisma, il mutuo mangia più di metà reddito e soprattutto, mette in allerta tutte le famiglie con fasce di reddito fino ai 1.900 euro al mese.
Mutui a tasso variabile, siglato un Protocollo d’Intesa anti sovraindebitamento (Gazzettapmi.it)Altro dato significativo è quello secondo cui, su 3,5 milioni di famiglie del nostro paese con un contratto di mutuo firmato, per un valore totale che sfonda il tetto di 430 miliardi di euro, più del 36% ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Forse per troppa fiducia nel futuro e per la voglia di spendere un po’ meno, non sono pochi coloro che si sono affidati a questa tipologia di mutuo – sottovalutandone però i rischi.
Il nostro ordinamento prevede due indennità che permettono di ottenere una rendita certa anche a…
La legge consente ad alcune categorie di persone di non pagare il bollo auto. Scopriamo…
Il long rent continua a crescere in Italia, soprattutto per quello che riguarda quella percentuale…
Bastano venti anni per il pensionamento anticipato di tre anni rispetto la pensione di vecchiaia.…
I genitori hanno tante spese da affrontare per i figli. Possono ammortizzarle grazie a Bonus…
Assegno pensione più alto del solito, si tratta di un errore dell'INPS o di un…