Per l’incremento dei costi energia, il governo ha ideato soluzioni per sostenere il reddito dei lavoratori. Tra queste il bonus bollette.
Tra le agevolazioni confermate nel 2024 c’è spazio anche per il bonus bollette in busta paga. Esso si riferisce ad acqua, luce e gas e viene applicato dal datore di lavoro direttamente sull’emolumento mensile del dipendente.
Di seguito coglieremo l’occasione per ricordare come funziona questo specifico bonus e se è deve essere applicato obbligatoriamente dall’azienda. Ecco qualche dettaglio sul bonus bollette 2024.
Bonus bollette 2024 in busta paga: il rilievo dei fringe benefit
Introdotto un paio d’anni fa con il decreto legge n. 115 del 2022, per supportare le famiglie alle prese con il carovita e l’incremento dei costi dell’energia, il bonus bollette è attivo ancora oggi, pur con delle novità in riferimento alle soglie di esenzione.
Che cos’è in concreto questo bonus e perché si applica ai lavoratori subordinati? Ebbene, la risposta è molto semplice: le istituzioni hanno inteso sorreggere il reddito dei lavoratori, e delle relative famiglie, con un fringe benefit ad hoc. Più nel dettaglio il bonus bollette si sostanzia nell’inclusione nei fringe benefit dei costi gravanti sul lavoratore, per il versamento delle bollette energetiche e dell’approvvigionamento idrico.
In linea generale, le aziende si affidano ai fringe benefit per alleviare il carico contributivo e fiscale dei lavoratori, rispetto a quello che si avrebbe con l’assegnazione ai lavoratori di compensi monetari. Ecco perché si tratta di compensi in forma non monetaria e ciò vale anche per il bonus bollette 2024. Quest’ultimo è da intendersi di fatto come una sorta di rimborso spese.
Bonus bollette 2024 in busta paga: come funziona in sintesi
A supportare e applicare il cd. bonus bollette in busta paga è di fatto il datore di lavoro, per cui di fatto costituisce una misura di welfare a favore del personale. Per il datore, tuttavia, non si tratta di un obbligo ma di una opzione. Infatti l’azienda può assegnare o meno il bonus bollette in oggetto – e al lavoratore o ai lavoratori che desidera – anche se, in verità, è incentivata a farlo dal fatto che questa agevolazione è integralmente esentasse, qualora non superi una determinata soglia.
Nel 2024 il bonus bollette inteso come fringe benefit non concorre alla formazione del reddito, e quindi è conveniente per il datore, quando non oltrepassa i mille euro l’anno nel caso dei lavoratori senza figli a carico, oppure quando non oltrepassa i 2mila euro annuali in caso di lavoratori con figli a carico. Ovviamente, si tratta di un tetto che non va superato, altrimenti detto bonus non è più utile all’azienda. Se infatti il valore del bonus superasse la soglia, tutto l’importo concorrerebbe alla formazione del reddito (e non soltanto la parte che eccede il limite) e per l’azienda non vi sarebbero vantaggi.
Ricordiamo infine che ulteriori chiarimenti sul funzionamento del bonus bollette si trovano nella circolare 35/E del novembre 2022, pubblicata dall’Amministrazione finanziaria.