Quota 41, quando si incassa effettivamente la prima mensilità di pensione? Facciamo chiarezza ricordando le cd. finestre mobili.
A particolari condizioni, il nostro sistema previdenziale assicura l’uscita dal mondo del lavoro con 41 anni di versamenti contributivi, al di là del requisito anagrafico. Si tratta del meccanismo di quota 41 riservato ai cd. lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare in giovanissima età.
Ebbene, anche in riferimento a quota 41 non mancano questioni pratiche degne di nota e, ad esempio, ci si può porre la seguente domanda: per i lavoratori precoci che hanno conseguito i requisiti ai fini pensionistici alla data del 31 dicembre scorso, il diritto alla pensione ‘agevolata’ è da ritenersi acquisito in quel giorno, oppure deve ritenersi di rilievo la data della prima finestra utile di uscita? Rispondiamo subito che il conseguimento del requisito d’accesso a quota 41 è slegato dalla decorrenza del trattamento e non dipendente dal momento in cui si comincia effettivamente ad incassarlo. Ma vediamo qualche ulteriore dettaglio.
Di seguito qualche ulteriore chiarimento a riguardo.
In sostanza il lavoratore diviene titolare del diritto alla pensione con quota 41 al di là del funzionamento delle cd. finestre mobili e, dunque, dalla decorrenza del periodo di tempo tra il momento in cui egli matura la pensione e quello in cui inizia in concreto a riceverla.
Per quanto riguarda i lavoratori precoci, le norme in materia indicano una finestra mobile pari a un trimestre. E chi ha maturato il relativo diritto nel dicembre 2023, potrà contare su una decorrenza collocata nell’aprile di quest’anno.
Di fatto quello delle finestre mobili è una sorta di escamotage previsto dal legislatore, nelle forme di previdenza pubbliche obbligatorie per moderare, per quanto possibile, la spesa previdenziale. Infatti il pagamento della prestazione viene posticipato ad un momento diverso, da quello effettivo nel quale sono maturati i requisiti per il conseguimento della pensione con quota 41.
Il diritto alla pensione quota 41, una volta conseguito, è esercitabile in ogni momento. Invece, il concetto di finestra mobile vale soltanto qualora il lavoratore vada in pensione immediatamente dopo aver conseguito il diritto stesso.
In altre parole, se il lavoratore proseguirà a lavorare, nel momento in cui sceglierà di pensionarsi non dovrà più calcolare anche questi tre mesi per la decorrenza, che saranno – dunque – già contati.
Concludendo, chi ha maturato il requisito per andare in pensione il 31 dicembre scorso, potrà scegliere di ritirarsi in qualsiasi momento ed anche ora. Con l’avvertenza però secondo cui la finestra mobile implicherà che, fino ad aprile 2024, non sarà versato il primo trattamento previdenziale. Ecco perché c’è chi prosegue a lavorare, per non avere mesi scoperti e senza né stipendio, né pensione.
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