La tariffa TARI 2024 sarà determinata sulla scorta delle linee guida aggiornate su impulso ministeriale. Il contesto di riferimento.
Come spiega il sito del MEF, la tassa sui rifiuti – ovvero la TARI – consiste in quel tributo mirato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è gravante su chiunque possieda o detenga – a qualsiasi titolo – locali o aree scoperte in grado di produrre i rifiuti stessi.
Ebbene, in tema di TARI giungono novità ministeriali di rilievo in quanto è stata aggiornata la guida ai criteri per le delibere dei Comuni, sulle tariffe TARI 2024. Di fatto sono esposti parametri e differenziali collegati al sistema comunale di raccolta rifiuti. In particolare, dette linee guida mirano a supportare gli enti locali che devono approvare i piani finanziari e le tariffe della TARI anno 2024.
Vediamo più da vicino queste ultime novità che interesseranno amministrazioni locali e cittadini.
Percentuali di raccolta differenziata, peculiarità degli impianti di smaltimento della spazzatura, modalità di raccolta: ecco una parte dei parametri che i Comuni dovranno sfruttare per individuare i cd. fabbisogni standard. Sulla scorta di essi, i Comuni dovranno poi deliberare le tariffe TARI relative all’anno in corso.
Ogni Comune individua le tariffe in relazione a superficie e quantità di rifiuti prodotti o a quantità e qualità di rifiuti per unità di superficie, in rapporto ad usi e tipologia delle attività e al costo del servizio sulla spazzatura.
In particolare, le indicazioni per le prossime mosse dei Comuni in fatto di TARI sono incluse nell’aggiornamento delle Linee Guida interpretative per l’applicazione del comma 633 dell’articolo 1 della legge 147/2013, approntato dal Ministero delle Finanze in collaborazione con IFEL e SOSE. Detto aggiornamento trova spazio sul portale dello stesso ministero.
Come accennato, i singoli Comuni devono servirsi delle risultanze dei fabbisogni standard per fissare la tassa sui rifiuti e, sulla scorta delle linee guida, il parametro di base consiste nella stima del costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di spazzatura. A detto valore base (pari a 130,45 euro), ciascun Comune deve poi sommare i differenziali di costo relativi a distinti componenti.
Tra i componenti e i differenziali per quantificare la tariffa TARI 2024 nei singoli Comuni, vi sono ad esempio il numero e la tipologia degli impianti regionali, la distanza tra il Comune e i singoli impianti, le modalità di raccolta dei rifiuti urbani e la percentuale di raccolta differenziata.
Interessante notare che le linee guida aggiornate includono all’allegato 2 un esempio di calcolo dei fabbisogni standard, che considera le distinte variabili per determinare la tariffa della TARI.
Per ulteriori dettagli e chiarimenti rinviamo al testo completo delle linee guida aggiornate, disponibile in questa pagina web.
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