Partendo dalla pensione minima e arrivando all’assegno sociale e alla pensione di invalidità, scopriamo tutti i cambiamenti degli importi dei trattamenti previsti nel 2024.
La rivalutazione fa aumentare gli importi dei trattamenti nel 2024. I percettori otterranno più soldi già a partire dalla prima erogazione ma gli incrementi non si fermeranno qui.
Gennaio è il mese della rivalutazione delle pensioni. A seconda dell’inflazione si avrà una certa percentuale al rialzo che permetterà ai pensionati e ai percettori di trattamenti quali l’assegno sociale e di invalidità di ricevere somme maggiori rispetto l’anno precedente. Essendo la percentuale di rivalutazione applicata a gennaio provvisoria, l’incremento di inizio anno non si fermerà. Nel 2025 quando si procederà con il calcolo della rivalutazione definitiva ci sarà un conguaglio con possibili nuovi aumenti a cui si aggiungerà la successiva perequazione.
La provvisorietà è legata al fatto che il calcolo della rivalutazione a gennaio viene effettuato tenendo conto dei rilevamenti ISTA sui primi nove mesi dell’anno precedente (da gennaio a settembre 2023 per la perequazione 2024) e su una stima degli ultimi tre mesi. Secondo i vari conteggi gli importi delle pensioni sono aumentati in questo inizio del nuovo anno del 5,4% prossimamente arriveranno ad un 5,7% in più grazie alla rivalutazione definitiva.
Gli importi 2024 delle pensioni minime e degli altri trattamenti
A gennaio 2024 l’importo della pensione minima è salito a 598,61 euro al mese per un massimo di 7.781,93 euro annui. Quando sarà applicata la rivalutazione del 5,7 e non del 5,4%, i versamenti arriveranno a 600,31 euro al mese per un massimo di 7.804,06 euro annui. In più c’è una rivalutazione aggiuntiva del 2,7% per gli importi inferiori alla soglia minima. Significa che la pensione mensile sarà di 616,51 euro.
Passiamo all’Assegno Sociale, la prestazione rivolta agli over 67 in difficoltà economica. Nel 2024 l’importo provvisorio è di 534,41 euro per un totale di 6.947,33 euro all’anno mentre quello definitivo toccherà quota 535,93 euro (6.967,09 euro all’anno). La terza misura coinvolta nella rivalutazione è la Pensione di Invalidità civile. Dai 316,25 euro del 2023 si è passati ai 333,33 euro del 2024 e con il conguaglio arriverà a 334,27 euro. Anche l’indennità di frequenza raggiungerà questa cifra.
Concludiamo ricordando che tutte le pensioni sono state oggetto di rivalutazione del 5,4% ad inizio 2024 ma che il 100% della perequazione spetta solo con trattamenti di importo inferiore a 4 volte il minimo ossia 2.394,44 euro. Si scenderà all’85% per pensioni entro i 2.840 euro lordi, al 53% per trattamenti entro i 3.308 euro, al 47% con pensioni inferiori a 4.544 euro e al 37% se la pensione rimane entro i 5.679 euro. Infine, oltre i 5.680 euro di pensione la perequazione sarà del 22%.