Il Bonus IRPEF verrò erogato anche nel 2024, ma con alcuni importanti correttivi. Come si calcola e a chi spetta? Il punto della situazione.
I contribuenti continueranno a ricevere in busta paga i 100 euro aggiuntivi derivanti dal Bonus IRPEF, che ha sostituito il Bonus Renzi da 80 euro.
Le modalità di calcolo della prestazione, tuttavia, sono state modificate. Per i redditi fino a 15mila euro, si ha diritto a 100 euro al mese (1.200 euro annui), se le detrazioni da lavoro (pari a 1.955 euro) non superano l’imposta lorda dovuta. In caso contrario, il beneficio scende a 75 euro.
Per i redditi compresi tra 15 mila e 28 mila euro, il Bonus spetta, in misura ridotta, solo se l’ammontare delle detrazioni IRPEF al 19% relative all’anno di imposta è superiore alla tassa lorda. In tal caso, l’importo corrisponde alla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda.
Per i redditi fino a 28 mila euro, le detrazioni che influiscono sull’ammontare del Bonus sono quelle per i carichi di famigli e da lavoro dipendente, i prestiti e i mutui agrari, i mutui per l’acquisto e la costruzione della prima casa, le spese sanitarie e le detrazioni per i lavori di ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico.
Hanno diritto al Bonus IRPEF, oltre ai dipendenti pubblici e privati, i disoccupati, i collaboratori con contratto co.co.co, i percettori di Cassa Integrazione, i soci di cooperative, i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, le lavoratrici in congedo obbligatorio di maternità e i lavoratori in congedo di paternità, gli stagisti, i tirocinanti, i borsisti e i beneficiari di assegno di ricerca o di borsa di studio.
Sono, invece, esclusi i pensionati, i lavoratori incapienti che rientrano nella cd. no tax area, coloro che percepiscono redditi professionali e i titolari di partita IVA.
I dipendenti possono scoprire l’importo spettante direttamente sul cedolino, sotto la definizione di “trattamento integrativo“. La cifra massima erogabile è pari a 1.200 euro annui, suddivisi in 12 mensilità, per un totale di 100 euro al mese.
L’agevolazione viene pagata ogni mese in busta paga oppure conguagliata dal datore di lavoro alla fine dell’anno o tramite la Dichiarazione dei Redditi. Il CAF (nel caso di Modello 730 cartaceo) o l’Agenzia delle Entrate (nel caso del 730 precompilato), nel calcolo dell’importo dell’imposta dovuta, dovranno accertare anche se, durante l’anno di riferimento, è stato correttamente pagato il trattamento integrativo spettante.
In caso contrario, i beneficiari otterranno l’intero importo di 1.200 euro, in diminuzione delle imposte da versare, seguendo le regole ordinarie delle detrazioni IRPEF da corrispondere tramite Dichiarazione dei Redditi.
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