La Riforma della fiscalità internazionale interessa anche la residenza fiscale delle persone fisiche e delle imprese. Cosa cambierà?
La Riforma fiscale ha previsto nuove regole anche in materia di fiscalità internazionale, per il versamento delle tasse da parte di imprese e lavoratori.
In particolare, il provvedimento chiarisce che la residenza fiscale per le persone fisiche dipende dal Paese in cui hanno il domicilio o la residenza anagrafica per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè 183 giorni in un anno.
Quella che varia, in seguito alla Riforma, è la definizione di domicilio, che viene collegato alla presenza fisica nel territorio dello Stato anche ai fini fiscali. In altre parole, quello che conta è il luogo in cui la persone fisica vive per la maggior parte del periodo d’imposta.
Questo concetto avrà un forte impatto innanzitutto sui lavoratori in smart working presso aziende estere. Se, infatti, un soggetto vive e lavora in Italia ma è dipendente di un’impresa straniera, dovrà pagare le tasse sul reddito in Italia, perché è in questo Paese che dimora per la maggior parte del periodo d’imposta.
Allo stesso modo, cambieranno le regole relative ai benefici nei confronti degli impatriati, per i quali lo sconto IRPEF si ridurrà al 50%, sia per i redditi da lavoro dipendente sia per quelli da lavoro autonomo e riguarderà i lavoratori ad alta qualificazione che ritornano in Italia e vi fissano la residenza per almeno cinque anni.
Cosa cambia, invece, per le persone giuridiche? Scopriamolo.
Residenza fiscale delle persone giuridiche: come si calcolano le imposte sui redditi?
Per la residenza delle persone giuridiche, la nuova normativa fissa il concetto di direzione effettiva, cioè la continua e coordinata adozione di comportamenti strategici che interessano la società nel suo complesso.
È stato riconfermato il principio di collegamento, basato sulla presenza della sede legale nel territorio, mentre per il criterio della sede amministrativa varranno la direzione effettiva e la gestione ordinaria. In pratica, sarà fondamentale il luogo in cui si svolge la gestione ordinaria della società o all’ente.
Relativamente alle società di capitali, la nuova disciplina prevede che, per la determinazione della residenza ai fini del versamento delle imposte sui redditi, debbano essere presi in considerazione i seguenti tre elementi:
- il luogo di direzione effettiva;
- il luogo di costituzione;
- qualsiasi altro criterio rilevante.
Questi principi, dunque, sostituiscono quelli della sede legale, della direzione effettiva e della gestione ordinaria.
Ricordiamo, infine, che con l’introduzione della Global Minimum Tax, le aziende e le multinazionali che percepiscono più di 750 euro di ricavi annui dovranno dovrà pagare una tassa piatta, corrispondente al 15%, sui profitti conseguiti in Italia.