Assegno di inclusione 2024. Gennaio è il mese dell’avvio ufficiale del nuovo strumento che sostituisce il RdC. Qualche numero interessante.
Tra le modifiche e novità introdotte dall’attuale Governo vi sono quelle nei confronti delle misure di sostegno al reddito per chi è senza occupazione. Ci riferiamo ovviamente all’addio al reddito di cittadinanza, in particolare, e alla sua sostituzione con differenti strumenti quali il Supporto formazione e lavoro e l’Assegno di inclusione.
Quest’ultimo in particolare è divenuto ufficialmente operativo a partire dallo scorso primo gennaio, e in quella stessa data i percettori del reddito di cittadinanza hanno dovuto dare addio definitivo alla misura che fu cavallo di battaglia del M5S, uno strumento in verità mai bipartisan e che – nel corso degli anni – aveva condotto a numerose polemiche circa la sua effettiva utilità.
Ebbene, sono giunti i primi dati Inps sul valore economico medio dell’Assegno di inclusione: essi aiutano a farsi un’idea più precisa della portata della misura e del suo concreto apporto per le famiglie beneficiarie. Vediamoli da vicino.
Assegno di inclusione 2024: dati Inps sul beneficio medio a famiglia
L’Assegno di inclusione – rende noto lo stesso INPS nella sezione del proprio sito ad hoc – consiste in una misura nazionale di lotta alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli, grazie al sostegno economico ma anche a iter specifici di inserimento sociale, di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.
Ebbene, l’Assegno di Inclusione – in breve Adi – darà un beneficio medio pari a 635 euro per circa 500mila nuclei familiari sparsi in Italia. Lo ha dichiarato Inps fornendo dati specifici, di seguito pubblicati dal noto quotidiano Il Messaggero – a seguito di un’intervista al direttore generale.
Assegno di inclusione 2024: ulteriori dati sull’avvio dello strumento
Si tratta chiaramente della prima base di dati e, dunque, di informazioni e numeri che potranno anche essere sottoposti a revisione e/o correzione. Inps ha aggiunto altresì che essendo una prestazione rivolta a nuclei fragili – proprio come il reddito di cittadinanza – saranno in tantissimi a servirsi di patronati e Caf per fare domanda. Un primo resoconto effettivo dell’applicazione del nuovo strumento sarà così possibile soltanto con l’inizio di febbraio.
Ulteriori numeri forniti da Inps sono però degni di considerazione. Per es. l’istituto sottolinea che per ora la quantità di percettori non è molto diversa da quella dell’avvio del RdC, tuttavia al di sotto di qualche centinaio di migliaia di unità rispetto al totale dei potenziali beneficiari (circa 737mila famiglie).
D’altro lato, sale l’ammontare dell’Assegno di inclusione rispetto al reddito di cittadinanza, in quanto si segna un +100 euro circa a famiglia. Concludendo, le richieste della misura sono da poco partite, dato che i cittadini possono inoltrarle via Caf, i centri di assistenza fiscale, soltanto da questo mese.