Quali contributi previdenziali fanno maturare il diritto alla pensione? La lista da conoscere per non avere più dubbi.
Quali sono i periodi contributivi utili alla pensione? Ovvero quali contributi previdenziali rilevano per conseguire il diritto ad una delle pensioni previste dalle leggi italiane e per calcolarne, conseguentemente, l’importo? La domanda sorge spontanea non soltanto in chi ha appena iniziato a lavorare – e a versare i relativi contributi Inps – ma anche in chi è ormai in età prossima a quella del pensionamento.
Di seguito alcuni chiarimenti a riguardo, per evitare brutte sorprese in sede di ‘conteggio’ dei periodi utili alla pensione.
Come spiega il sito web ufficiale dell’Inps, la contribuzione previdenziale garantisce il lavoratore contro eventi che possono renderlo non più adatto alle mansioni lavorative. In altre parole, la contribuzione previdenziale consiste in una sorta di “premio assicurativo” – specifica l’istituto – che si paga per garantire il lavoratore per un certo evento – e per quanto qui rileva – per la pensione.
I contributi sono caratterizzati da aliquote che interessano i lavoratori e il datore di lavoro. Ma sarà quest’ultimo a pagare sia i contributi a suo carico, che quelli a carico del lavoratore che ha assunto.
In generale, i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, sono tenuti al rispetto delle regole relative ai versamenti dei contributi previdenziali ad un ente previdenziale come l’INPS o, in alternativa, ad una cassa professionale.
I periodi utili al conseguimento del diritto alla pensione sono, anzitutto, quelli nell’ambito di cui sono stati versati i contributi obbligatori. Ma cosa sono questi ultimi? Ebbene, si tratta di quei contributi calcolati con l’applicazione di un’aliquota percentuale sul compenso ricevuto dal lavoratore, in relazione all’attività di lavoro svolta. Ma, lo rimarchiamo, obbligatori sono anche i contributi versati dai lavoratori autonomi alla cassa o gestione previdenziale di riferimento.
Dette casse o gestioni avranno poi l’obbligo di gestire i fondi previdenziali e assicurare che i lavoratori abbiano accesso a benefici previdenziali come pensioni, indennità malattia o differenti prestazioni sociali.
L’onere contributivo obbligatorio sorge, di solito, all’avvio di una qualsiasi attività lavorativa.
Oltre a questi contributi, ve ne sono altri che permettono di maturare il diritto alla pensione, e al relativo importo.
Vediamoli in sintesi:
Ricordiamo infine che l’ordine dei contributi elencati rispecchia la scala di priorità della legge. Infatti, in caso di coesistenza, nella stessa settimana, di una contribuzione obbligatoria e una figurativa, prevarrà la prima.
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