Per una corretta disdetta del contratto telefonico è importante seguire semplici regole, per evitare sanzioni e inconvenienti. Ecco quali.
Ogni operatore telefonico prevede precise procedure e costi per effettuare la disdetta degli abbonamenti.
Fino a qualche anno fa, l’unico modo per recedere da un contratto di utenza telefonica era inviare una lettera di disdetta tramite raccomandata A/R. Attualmente, invece, gli operatori di telefonia mettono a disposizione degli utenti varie opzioni per poter concludere l’operazione con successo.
In particolare, con il Decreto Bersani e la Legge del 2 aprile 2007, è stata sancita la facoltà, per ciascun intestatario di un’utenza telefonica, di recedere in ogni momento (con un preavviso di 30 giorni), senza dover versare delle penali o delle spese aggiuntive, ad eccezione dei costi per la disattivazione della linea telefonica o del trasferimento dell’utenza.
Queste regola si applica alle più importanti aziende del settore della telefonia fissa e mobile e della Pay TV, come Fastweb, WindTre, Vodafone, TIM, Sky.
I clienti hanno dalla loro parte anche le disposizioni contenute nella Legge del 13 giugno 2014, relativa al cd. diritto di recesso e di ripensamento. Hanno, in pratica, 14 giorni di tempo per recedere da un contratto, senza presentare giustificazioni o pagare penali.
I metodi per effettuare la disdetta di un contratto telefonico sono i seguenti:
Per recedere dal proprio contratto, bisogna compilare una lettera di disdetta. La maggior parte delle compagnie telefoniche mette a disposizione dei clienti dei modelli, scaricabili dal sito web.
Gli elementi che non devono assolutamente mancare sono: l’indirizzo esatto della sede principale della compagnia telefonica, il riferimento alla Legge n. 40 del 2007, il numero di contratto, il numero di telefono, il codice cliente e i dati personali dell’intestatario (con gli estremi del documento di identità).
Ricordiamo che la lettera di disdetta va inviata anche se si decide di passare a un altro operatore telefonico. In questo caso, bisogna conoscere il cd. codice di migrazione, facilmente reperibile dalle fatture emesse dall’operatore. Serve a individuare la linea interessata e a provvedere al passaggio in maniera più rapida e sicura.
Se, infine, cambia l’intestatario del contratto, si verifica il subentro dell’utenza telefonica (ad esempio, nell’ipotesi di decesso). Anche in questo caso potrebbe essere necessario inviare un’apposita richiesta tramite raccomandata A/R, ma spesso gli operatori mettono a disposizione altri canali per comunicare il subentro.
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