La pensione di cui alla legge Amato può essere decurtata in presenza di una pensione del coniuge oppure vale il cumulo senza tagli?
Le regole in materia previdenziale compongono una vera e propria ‘giungla’ e non sempre è facile districarsi, comprendendo quali sono i propri diritti e quali invece i limiti o i divieti previsti dalla legge.
Ebbene, c’è una questione pratica che attiene a quanto previsto dall’ordinamento previdenziale, il quale dispone tre deroghe Amato, in virtù delle quali è possibile, con soli 15 anni di contribuzione, uguali a 780 settimane, andare in pensione al sopraggiungere del 67esimo anno di età anagrafica.
In particolare, c’è chi si domanda se al compimento dei 67 anni sulla pensione dei cd. quindicenni di cui alla legge Amato – se il coniuge prende una pensione di importo elevato e pari a 2 o 3mila euro lordi – dovrà subire la decurtazione del proprio trattamento pensionistico. Vediamo come stanno le cose.
C’è da notare subito che la pensione ‘agevolata’ di cui alla legge Amato consiste in un trattamento previdenziale effettivo, e perciò non rilevano in alcun modo i redditi dei membri del nucleo familiare – al fine della determinazione del relativo importo.
Detta pensione non è né un sussidio o contributo per il reddito, né di una forma di flessibilità in uscita sottoposta a quella che in gergo si chiama prova dei mezzi, ma piuttosto si tratta di una pensione maturata sulla scorta dei contributi elargiti e secondo le condizioni di cui alla legge Amato.
Pertanto la pensione quindicenni grazie alla legge Amato, tuttora operativa dopo la riforma Fornero, non prevede tagli all’importo e, al contempo, include requisiti meno rigidi di quelli ordinari della pensione di vecchiaia.
Per completezza ricordiamo che, sul piano normativo, rileva in particolare l’art. 2, comma 3, del d.lgs. n. 503 del 1992, recante norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici, che permette di pensionarsi a 67 anni con 15 anni di contributi, ricorrendo specifici requisiti.
Anche nel 2024 permane la facoltà di accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni e con 5 anni in meno di contributi, invece che i 20 richiesti di solito. La legge Amato, come detto, ha individuato tre deroghe alla pensione di vecchiaia, fissando che in alcune ipotesi è possibile averne diritto con uno sconto di versamenti contributivi.
Si tratta di deroghe che si confermano annualmente ma, per come sono strutturate, la platea dei potenziali beneficiari andrà a calare anno dopo anno.
Per quanto riguarda il quesito di cui in apertura, non sussisteranno dunque problemi di ‘sovrapposizione’ o cumulo con la pensione già incassata dal coniuge
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