Alcuni buoni fruttiferi postali scadono nel 2024, e conseguentemente l’investitore deve essere informato sulle relative tipologie e serie.
Oltre ai classici titoli di Stato o alle obbligazioni di buona qualità, vi sono ulteriori prodotti che permettono di investire senza rischiare, ma con un rendimento garantito. Ci riferiamo in particolare ai buoni fruttiferi postali cartacei che – lo rimarchiamo – sono sottoposti a specifiche date di scadenza e prescrizione. Ovviamente il piccolo risparmiatore non deve dimenticarle.
Di seguito faremo il punto proprio su buoni fruttiferi postali in scadenza nel 2024, in base a quanto reso noto dalle Poste con una comunicazione ad hoc. Quali buoni scadono quest’anno? E di quali serie fanno parte? I dettagli.
Come appena accennato, un avviso di Poste Italiane ha fatto il punto sulle prossime date di scadenza, che riguardano i clienti che hanno scelto di sottoscrivere buoni fruttiferi postali cartacei per investire in sicurezza. Ebbene, in materia vale la pena ricordare che i buoni postali cessano di essere fruttiferi, alla relativa data di scadenza e possono essere incassati fino alla relativa data di prescrizione.
Venendo al punto, ecco di seguito quali sono i buoni fruttiferi postali in scadenza quest’anno, suddivisi per tipologia e serie:
E’ molto importante conoscere le date di scadenza e prescrizione dei buoni in oggetto, perché altrimenti si corre il rischio di ‘perderli’. Poste Italiane nel suo sito web ricorda che:
In particolare, il lasso di tempo della prescrizione corrisponde ad un decennio decorrente dalla data di scadenza del buono fruttifero postale. La legge infatti è precisa a riguardo.
Abbiamo detto del rischio ‘perdita’ ma che vuol dire esattamente? Ebbene, in materia le regole dispongono che, giunti alla data di prescrizione, il titolare del buono perderà il diritto di conseguire il guadagno del buono e, perciò, il rendimento maturato, ma anche il capitale in origine investito sui buoni fruttiferi postali.
Ecco perché le Poste raccomandano sempre di verificare la data di scadenza dei propri prodotti di investimento, come pure quella successiva di prescrizione. Una volta scaduti, il risparmiatore farà bene a passare all’incasso perché i buoni postali divengono infruttiferi.
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