La detrazione per figli under 24 a carico opera per tutti i dodici mesi a prescindere dalla data del compimento degli anni.
Le precisazioni in tema di Fisco, obblighi dei contribuenti e eventuali agevolazioni, non sono mai troppe. Pensiamo ad esempio alle detrazioni per figli a carico di età non maggiore di 24 anni: le ultime precisazioni delle Entrate ricordano che esse sono valevoli per tutti i dodici mesi – al di là della data del compimento dei 24 anni.
Cogliamo allora l’occasione per fare il punto su questa agevolazione e per richiamare quelli che sono i diritti dei contribuenti in materia.
Detrazioni fiscali figli a carico con 24 anni di età: chiarimenti delle Entrate
La legge a riguardo è assai precisa. Infatti come disposto dall’art. 12 del Testo unico sulle imposte dei redditi – TUIR, i figli di età non maggiore di 24 anni permangono a carico dei genitori:
- a patto che il loro reddito complessivo, al lordo degli oneri deducibili, sia al di sotto della soglia dei 4mila euro per ogni periodo d’imposta
- ma il limite scende fino a 2.841 euro una volta oltrepassata detta soglia anagrafica
Oltre a quanto appena ricordato, è da rimarcare quanto accennato in apertura: infatti, l’Agenzia delle Entrate spiega che il requisito dell’età è considerato rispettato, anche laddove sussista soltanto per una parte dell’anno.
Ciò perché il requisito opera ed ha efficacia per tutti i dodici mesi, a prescindere dalla data del compimento degli anni. Si tratta dunque di una ulteriore agevolazione fiscale, che la legge non impedisce e che l’Amministrazione finanziaria ha inteso rimarcare, perché non tutti i contribuenti – che rientrano tra i beneficiari delle detrazioni fiscali – ne sono a conoscenza.
Il caso pratico
Non sono pochi i contribuenti che si chiedono quali sono gli effettivi limiti delle detrazioni per i loro figli. Pensiamo alla domanda tipica del genitore che si chiede come comportarsi nell’ipotesi del figlio che ha compiuto 24 anni nel corso dell’anno passato: egli è carico per tutto l’anno oppure no? Lo ribadiamo per ulteriore chiarezza: il figlio è e resta a carico, ma a patto che il reddito non oltrepassi i 4mila euro annuali. L’agevolazione dunque è ‘salva’ ed infatti il requisito anagrafico permane per tutto l’anno in cui il figlio consegue il limite di età previsto dalla legge, al di là del giorno e dal mese in cui ciò si verifica.
Concludendo, il requisito dell’età è osservato a patto che vi sia anche per una sola parte dell’anno, considerata l’unitarietà del periodo d’imposta. Di conseguenza, avendo il figlio compiuto 24 anni nel 2023 – e rispettando il limite di reddito – il genitore potrà detrarre le spese effettuate nel suo interesse, come ad esempio le tasse per l’iscrizione all’università o le spese mediche, anche dopo il compimento dell’età citata. Superata quell’età le detrazioni permarranno, ma con il più severo limite di reddito.