La pressione delle cartelle esattoriali calerà con la riforma fiscale? Vediamo a che cosa sta lavorando il Governo in questi giorni.
Allentare l’elevata pressione fiscale in Italia, che impedisce almeno in parte i consumi e blocca una percentuale di possibili iniziative economiche, fa parte della lista di obiettivi del Governo. La volontà appare quella di conseguirla tramite una serie di misure distribuite nel tempo, in una sorta di rivoluzione a tappe del Fisco.
Spicca il nodo cartelle esattoriali, ovvero quelle cartelle di pagamento consistenti in atti che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, ex Equitalia, fa pervenire ai contribuenti che hanno un debito nei confronti del Fisco, dell’Inps o anche dei Comuni.
Ebbene, per favorire gli effettivi pagamenti da parte dei contribuenti, le novità della riforma fiscale indicano l’introduzione del pagamento delle cartelle in un decennio e la suddivisione di quest’ultimo in 120 rate. Al contempo vi saranno sanzioni IVA di importo minore. Vediamo più da vicino.
Cartelle esattoriali: più tempo per rispettare i relativi obblighi con la riforma fiscale
Se da un lato la riforma fiscale non sarà clemente verso gli evasori o coloro che adottano un comportamento fraudolento, per non pagare o per pagare meno tasse, dall’altro cercherà di agevolare – ove possibile – i contribuenti, che avranno più tempo per adempiere ai loro obblighi.
Come accennato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze – in recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa – intende rendere continuativa nel tempo la facoltà di pagare le cartelle esattoriali in 120 rate mensili e, dunque, in 10 anni.
In buona sostanza, chi vuole mettersi in regola sarà agevolato e sollecitato a farlo, ma nel corso del tempo e con mezzi che gli permettano effettivamente di pagare – specialmente se al momento si è senza disponibilità economiche per provvedere in modo pieno. Basti pensare ai tantissimi contribuenti che debbono fronteggiare non una, ma svariate cartelle esattoriali.
Da notare altresì che l’accennata novità non compare nel testo definitivo della manovra, ma si tratta di un ‘aggiornamento’ delle norme fiscali di cui si ha avuto notizia in questi ultimi giorni.
La rateizzazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali riguarderà tutti i contribuenti
La linea della riforma fiscale è anche quella di concedere la rateizzazione a tutti i contribuenti, e non soltanto a coloro che provano alle istituzioni di essere in una situazione di grave e acclarata difficoltà economica. Pertanto, non più la suddivisione in 72 rate da saldarsi in un massimo di 6 anni, ma la garanzia ‘universale’ di poter sfruttare la rateizzazione in 120 rate su 10 anni.
In breve, questo potrebbe essere un altro tassello della riforma fiscale: la misura che permetterebbe ad ogni contribuente, alle prese con debiti di varia natura verso il concessionario alla riscossione, di versare nel numero massimo di rate – appunto 120. Ciò varrebbe dunque anche per chi, pur essendo in oggettive difficoltà economiche, non ha tutti gli elementi e documenti per provarlo dettagliatamente al Fisco.