I prezzi del pellet sono oggi molto bassi. Meglio approfittarne per fare scorta ed evitare che un eventuale rialzo possa ridurre il risparmio.
Fino al mese di febbraio i prezzi del pellet si manterranno bassi. Chi ha una stufa che funziona con i cilindri di legno è bene che faccia spazio per accumulare molti più sacchetti rispetto al previsto.
Tante famiglie italiane hanno comprato una stufa a pellet in seguito al rialzo del costo del gas conseguente allo scoppio delle guerra in Ucraina. Per ridurre i costi in bolletta la stufa a pellet è perfetta e l’investimento iniziale non è eccessivo come per l’installazione di una nuova caldaia a condensazione o della pompa di calore.
Sul mercato sono in vendita stufe a pellet a partire dai 500 euro, un prezzo economico per riscaldare l’ambiente senza accendere i termosifoni. La convenienza rimane anche sapendo di dover comprare i sacchetti di pellet non proprio economici come prima del boom delle vendite delle stufe. Nel 2022 un sacco da 15 chili di cilindri di legno è arrivato a costare 15/16 euro se di buona qualità. Tre volte in più rispetto l’anno precedente. Nel 2023 la situazione è rimasta più o meno uguale fino a che si è assistito ad una riduzione del 40% circa.
Il prezzo del pellet è iniziato a calare nella seconda metà del 2023 ritornando vicino al costo di mercato durante la primavera 2022. Un sacco da 15 chili si paga circa 6,19 euro secondo quanto riportato dai dati del Gruppo Pellet ENplus di AIEL. A seconda della Regione, poi, ci sono piccole o grandi variazioni rispetto questa media nazionale.
Nelle regioni del Nord Est la media si aggira intorno ai 6,04 euro. Sale a 7,27 euro il prezzo nelle isole a causa della logistica e del trasporto. Prezzi ottimi in confronto ai 15 euro a sacco ma che dipendono dagli incentivi introdotti dalla Legge di Bilancio 2023. La riduzione dell’IVA al 10% è scaduta il 31 dicembre 2023.
Fino a febbraio continueranno ad esserci i prezzi bassi grazie all’emendamento dei Relatori alla Legge di Bilancio con conferma della riduzione dell’IVA per il primo bimestre 2024. Un finanziamento di 21 milioni di euro ha permesso questa proroga ma i due milioni di famiglie italiane che utilizzano una stufa a pellet non devono adagiarsi. Meglio fare scorta di sacchi per risparmiare sul riscaldamento che dovrà essere molto utilizzato nei prossimi mesi invernali. In fondo la proroga è arrivata proprio per evitare ulteriori aggravamenti sulla spesa energetica delle famiglie italiane.
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