I titolari di partita IVA in regime forfettario non possono chiedere le detrazioni. Vale anche per i pensionati? Scopriamolo.
Ai lavoratori autonomi che hanno aperto una partita IVA e aderito al regime forfettario non spettano le detrazioni fiscali, perché già godono della deduzione dei contributi previdenziali obbligatori versati.
Il regime forfettario è un regime agevolato che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva all’IRPEF pari al 15% o al 5%, per i primi cinque ani delle nuove attività. Per calcolare le tasse da pagare, viene fissato un determinato coefficiente di redditività, relativo al reddito guadagnato.
Per compensare l’impossibilità di richiedere le detrazioni fiscali, una parte dei ricavi è esente da imposta.
Questa regola si estende anche ai pensionati oppure sono previste delle eccezion? Scopriamolo.
Detrazioni fiscali per pensionati in regime forfettario: tutte le regole
Grazie alle detrazioni fiscali i contribuenti possono ottenere uno sconto sull’IRPEF dovuta.
Per esempio, se Tizio ha compiuto delle spese mediche di mille euro in un anno, può usufruire di una detrazione del 19% per quelle che eccedono la franchigia di 129,11 euro, ossia 870,89 euro. Di conseguenza, avrà diritto a una detrazione di 165,46 euro.
Poiché i lavoratori autonomi con partita IVA in regime forfettario non pagano l’IRPEF ma un’imposta sostitutiva, non hanno diritto alle detrazioni fiscali.
È prevista, però, un’eccezione nel caso in cui il lavoratore autonomo titolare di partita IVA in regime forfettario possiede anche dei redditi che sono assoggettabili all’IRPEF. È il caso di coloro che sono forfettari ma allo stesso tempo anche lavoratori dipendenti oppure pensionati.
La normativa, infatti, prevede che i pensionati che hanno attiva una partita IVA in regime forfettario possono beneficiare delle detrazioni relative a tutte le spese compiute, a seconda della capienza fiscale dell’assegno pensionistico che viene loro erogato.
Nell’ipotesi in cui il pensionato versa l’IRPEF, può portare in detrazione varie spese, tra cui quelle mediche, funebri, di istruzione per gli eventuali figli, di trasporto, sottraendole dall’IRPEF dovuta e già ritenuta dalla pensione.
In questi casi, l’interessato potrebbe aver diritto a un rimborso fiscale.
Attenzione, però, perché se il pensionato in regime forfettario percepisce un assegno pensionistico che rientra nella cd. no tax area, non può richiedere le detrazioni fiscali.
Ricordiamo che la no tax area è di 8.500 euro. Di conseguenza, se la pensione annua non è superiore a tale importo, sulla prestazione non è dovuto il pagamento dell’IRPEF, in quanto è azzerata dalle detrazioni spettanti.
Se l’imposta non viene versata non ci sarà alcuna voce da cui poter detrarre le spese e, per questa ragione, non si otterranno detrazioni.