Nuovo obbligo per gli affitti brevi, chi non adempie rischia 8 mila euro di multa

La stretta sugli affitti brevi è concepita soprattutto per contrastare i ricavi in nero, ma rischia di danneggiare i proprietari di immobili.

Non tutti coloro che affittano appartamenti o porzioni di abitazione lo fanno a livello imprenditoriale, ma solo per integrare le entrate. Di conseguenza può risultare difficile star dietro a tutte le disposizioni, soprattutto adesso che stanno diventando molto più stringenti e numerose rispetto al passato.

nuove regole su affitti brevi
Nuovi obblighi per chi affitta appartamenti per brevi periodi – Gazzettapmi.it

Dopo la stangata promossa tramite la Manovra di Bilancio 2024, che alza la cedolare secca al 26% per chi affitta immobili per periodi non superiori ai 30 giorni arriva anche l’obbligo del CIN.

La novità è contenuta nella conversione in legge del DL Anticipi, e prevede oltre all’obbligo anche pesanti sanzioni per chi non adempie.

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Da oggi in poi tutti i soggetti che affittano appartamenti per brevi periodi dovranno richiedere il CIN, Codice Identificativo Nazionale, un codice obbligatorio che se non richiesto porta a sanzioni anche fino a 8 mila euro.

quali sono gli immobili obbligati al cin
Ogni immobile destinato ad uso turistico dovrà avere il CIN – Gazzettapmi.it

Fondamentale è sapere che questa nuova regola entra in vigore per tutti, anche per chi affitta appartamenti in forma non imprenditoriale. Lo scopo della normativa è di contrastare gli affitti in nero.

L’obbligo del CIN viene applicato a determinate unità immobiliari, ovvero:

  • quelle destinate a finalità turistiche; a locazioni brevi;
  • immobili come le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere.

Il nuovo obbligo riguarda proprio tutti i soggetti che hanno uno o più appartamenti/strutture che utilizzano a scopo turistico, e sono comprese anche le stanze in affitto.

Il CIN è assegnato dal Ministero del turismo, previa presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore ovvero del soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva, corredata di una dichiarazione sostitutiva ai sensi degli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445

Il soggetto deve dunque fornire tutti i dati dell’immobile, come quelli catastali, ma non è tutto perché i locali ad uso turistico, com’è noto, devono anche rispondere a precisi requisiti di sicurezza. Pensiamo ad esempio all’obbligo di installare dispositivi per la rilevazione del gas/monossido di carbonio o di dotare il locale di estintori portatili, come da normativa vigente.

I soggetti interessati dovranno chiedere il CIN al Ministero del Turismo, tramite domanda telematica. Una volta ottenuto il codice, andrà apposto all’esterno dell’immobile in oggetto e menzionato in tutti gli annunci pubblicati.

Nuovi obblighi e nuove spese, nonché tasse più alte, dunque, per chi utilizza appartamenti o porzioni di immobili con la formula degli affitti brevi.

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