Il Governo Meloni sta pensando di adattarsi alle regole comunitarie per quanto riguarda il regime forfettario, e si palesano diversi scenari.
Ad oggi, sappiamo che chi supera la soglia degli 85 mila euro di ricavi esce dal regime l’anno successivo a quello di riferimento, e che se la soglia supera i 100 mila l’uscita dal regime forfettario è immediata.
Le cose potrebbero cambiare nuovamente, oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, perché si pensa di intervenire sull’incassato al posto del fatturato. Vediamo cosa significa e cosa succederà a chi ha un’azienda con il suddetto regime.
La prima nuova regola in vigore dal 1 gennaio 2024 è l’obbligo di fatturazione elettronica, anche per i contribuenti in regime di vantaggio e in regime forfettario. Era già scattato a luglio 2022 per i contribuenti che avevano ricavato importi superiori ai 25 mila euro.
Ma da quest’anno potrebbero cambiare nuovamente le cose, perché si pensa di intervenire proprio sul concetto di “ricavo”. Abbiamo detto a questo proposito che l’uscita dal regime agevolato scatta al superamento degli 85 mila euro di ricavo, ma questo parametro potrebbe non essere più considerato come fino ad oggi.
Il Governo Meloni sta pensando di considerare il fatturato al posto dell’incassato. Oggi, per fare un esempio pratico, se il contribuente ha emesso la fattura ma non ha incassato quanto richiesto, quell’importo non va a costruire il limite degli 85 mila euro. Infatti, tecnicamente, un soggetto potrebbe anche mettersi d’accordo col cliente per incassare la cifra l’anno successivo. Se invece il parametro sarà la fatturazione, indipendentemente dalla riscossione del compenso o meno, per qualcuno la soglia degli 85 mila non sarà più ovviabile.
Si tratta di una piccola variazione che però può generare diversi conflitti e soprattutto ledere gli interessi economici dei forfettari. Di fatto siamo di fronte a una forzatura affinché il contribuente dichiari un volume d’affari maggiore, pur non avendo eventualmente incassato tutti i ricavi.
Di contro, c’è da dire che la soglia degli 85 mila euro non è poi così bassa, e dunque un’attività che fattura cifre simili può anche passare al regime non agevolato, anche perché, ricordiamolo, il forfettario è esente da Iva ma al tempo stesso non può scaricare la stessa dalle sue spese. A conti fatti, di per sé il regime forfettario conviene in poche e limitate circostanze.
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