Aumento pensioni minime 2024. La circolare n. 1 di quest’anno consente ad Inps di fare il punto sulla rivalutazione pensioni.
Il trattamento pensionistico minimo dell’Inps sarà pari a 598,61 euro al mese, su impulso della rivalutazione uguale al 5,4% fatta valere sull’importo dell’anno passato. Questo il valore ufficializzato con la circolare Inps n. 1 di quest’anno.
Di fatto dunque si tratta di un recupero dell’inflazione che, però, non si ferma qui. Infatti in virtù della norma della legge di Bilancio per il 2023 che prevede per l’anno appena iniziato, un supplementare aumento del 2,7% per le pensioni che non oltrepassano la soglia minima, per queste l’entità toccherà quota 614,77 euro mensili.
Si tratta di quanto reso noto da Inps, nell’accennata circolare sul rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per il 2024. Con questo documento l’istituto adegua, come al solito, gli importi dei trattamenti previdenziali e assistenziali validi per il nuovo anno.
Aggiornamento valori pensioni minime e rivalutazione provvisoria: chiarimenti Inps
Positive notizie per i percettori delle pensioni minime, a seguito del citato incremento frutto della perequazione anti inflazione ed anti carovita. Come accennato sopra, da quest’anno il trattamento minimo di pensione cresce fino a 614,77 euro per tutti i pensionati, sulla scorta della cd. rivalutazione eccezionale dei trattamenti previdenziali fino al minimo Inps (salito a 598,61 euro), di cui alla manovra 2023. Ecco perché l’Inps tiene a rimarcare che, insieme alle operazioni di rivalutazione degli assegni è stato previsto un ulteriore incremento del 2,7%.
Ma nella circolare Inps sul rinnovo pensioni vi è anche spazio per il dettaglio degli importi aggiornati dalla rivalutazione provvisoria 2024, al tasso Istat pari al 5,4%, secondo le seguenti percentuali:
- 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo
- 85% per quelle tra quattro e cinque volte il minimo
- 53% tra cinque e sei volte il minimo
- 47% tra sei e otto volte il minimo, 37% tra otto e 10 volte il minimo
- 22% oltre 10 volte la soglia minima
Pertanto, le rendite non maggiori di quattro volte il minimo (vale a dire 2.271,76€ al mese al 31 dicembre 2023) si avvarranno dal primo gennaio 2024 di un incremento secco del 5,4%. Quelle maggiori godranno di una rivalutazione gradualmente minore all’aumentare della misura della pensione, fino a scendere all’1,188% per quelle maggiori di dieci volte il trattamento minimo Inps (vale a dire 5.679,41€ al mese al 31 dicembre 2023).
E se nella circolare si menzionano quali sono le percentuali di recupero dell’inflazione indicata in maniera provvisoria al 5,4%, al contempo Inps ricorda anche qual è l’ammontare minimo delle pensioni sociali per l’anno in corso (440,42 euro al mese, 5.725,46 in un anno) e degli assegni sociali (534,41 al mese, 6.947,33 in un anno).
Ben evidenziato anche il succitato dato dell’importo annuo per il trattamento minimo delle pensioni per i lavoratori dipendenti e autonomi nel 2024, uguale a 7.781,93 euro (ovvero 598,61 euro al mese distribuiti su 13 mensilità).