Introdotta per un anno, in prova, la flat tax incrementale non sarà rinnovata dal Governo. Ecco cosa sapere a riguardo.
Le partite Iva nel 2024 non potranno più giovarsi del regime agevolato, costituito dalla flat tax incrementale. Sperimentale e non strutturale, esso è valso finora a favore dei titolari di redditi da lavoro autonomo e d’impresa con ricavi o compensi annui non maggiore di 65mila euro.
Le ultime novità sui lavori alla legge di Bilancio 2024 non prevedono infatti la proroga della flat tax incrementale che, peraltro, non è menzionata neanche nella riforma fiscale. D’altronde la linea dell’Esecutivo è quella di investire ed agevolare i cittadini, anche dal lato fiscale, ma con molto rigore – al fine di meglio tutelare i conti pubblici.
Sicuramente una delle misure di maggior rilievo della manovra 2023 è stata ed è la flat tax incrementale, ovvero la tassa piatta prevista per l’anno in corso nei confronti di quanti esercitano attività d’impresa, arti o professioni. Così non sarà nel 2024 perché le istituzioni – dicevamo – non intendono prorogarla: ne consegue che, sul periodo d’imposta 2024, non si potrà pagare l’aliquota agevolata del 15% sull’incremento di reddito rispetto al triennio anteriore.
Da notare che il regime in oggetto era ben lungi dall’essere potenzialmente ‘strutturale’. Infatti la misura era stata lanciata solo in via sperimentale per il 2023. Finora ne hanno beneficiato contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, differenti da coloro che applicano il regime agevolato cd. forfetario.
Il conto complessivo per le casse pubbliche, previsto dalla legge di Bilancio 2023, corrisponde a ben 810 milioni di euro.
Qual è il nuovo scenario fiscale per i contribuenti interessati dalla flat tax incrementale? In sostanza:
Il contribuente che nel 2023 ha avuto un incremento di reddito in base alle regole in materia, potrà dunque servirsi del regime agevolato flat tax incrementale del 15%, nella prossima dichiarazione dei redditi. Ma essendo la tassazione agevolata per gli incrementi di reddito in scadenza il 31 dicembre, dal prossimo anno si dovrà tornare all’applicazione delle regole ordinarie di tassazione – senza più poter applicare il regime del 15% di cui alla passata manovra.
Saranno i singoli titolari di partita IVA a considerare l’opportunità della flat tax sugli incrementi di reddito, essendo un regime di tassazione opzionale. Di fatto il singolo contribuente potrà scegliere se proseguire ad assoggettare la totalità dei redditi prodotti ad Irpef o far valere sulla cd. parte incrementale la tassazione ridotta del 15% con flat tax. Chiaro che in molti presumibilmente la sceglieranno, in quanto il risparmio di imposte sarà consistente.
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