Stato di handicap e invalidità civile sono espressioni da tener distinte, ma a cosa fanno riferimento? La risposta dell’Inail in proposito.
Il linguaggio usato nelle regole dei testi chiave per il disabile, come ad esempio la legge 104, non è sempre di agevole comprensione per il comune cittadino. Talvolta incomprensioni o dubbi si fanno largo e colui che vorrebbe fare una richiesta di una prestazione sociale, si trova disorientato non sapendo bene quali mosse compiere.
Pensiamo ad esempio alle espressioni ‘invalidità civile‘ e ‘stato di handicap‘: potrebbero apparire l’una il sinonimo dell’altra, ma così non è. Infatti un cittadino si è rivolto al portale SuperAbile di Inail per chiedere quale sia la differenza tre di esse. Detto portale è assai utile perché, in formato digitale, gli esperti dell’istituto rispondono alle persone che hanno dubbi in merito al funzionamento delle prestazioni assistenziali e, in generale, sul significato di questa o quell’espressione tecnica.
Vediamo allora qual è stata la risposta al quesito del cittadino.
Invalidità civile e stato di handicap: il quesito
Le domande formulate sono ben precise: qual è la differenza tra invalidità civile e stato di handicap? E quali sono i parametri da considerarsi per determinare l’una e l’altro? Ebbene, l’Inail ha precisato che il d. lgs. n. 509 del 1988 in tema di minorazioni, invalidità e relativi benefici fissa quanto segue:
- con l’espressione ‘invalidità civile’ si fa riferimento alla riduzione della capacità lavorativa, ovvero quella capacità considerata per assegnare una percentuale d’invalidità che può oscillare da un minimo del 33% ad un massimo del 100%. Inail precisa che anche nel caso in cui l’invalidità, certificata dagli esperti della commissione nominata per la valutazione delle condizioni di salute, sia attribuita al 100% (indipendentemente dall’attribuzione dell’indennità di accompagnamento), questo non implichererà in automatico l’impossibilità di trovare un nuovo lavoro
- invece per quanto attiene al riconoscimento del cd. stato di handicap, di cui si trova traccia nella legge n. 104/92, si fa riferimento alla difficoltà d’inserimento sociale legata alla patologia o menomazione patita
In sostanza può certamente presentarsi la situazione nella quale una persona, a cui è stata attribuita dalla commissione medica Inps un’invalidità civile al di sotto del 100%, abbia comunque ricevuto il riconoscimento di stato di handicap, anche grave (così come stabilito dall’art 3. comma 1/3, della legge 104/92). Ecco perché Inail ha fornito le informazioni generali per comprendere la differenza tra ‘invalidità civile’ e ‘stato di handicap’, due concetti che debbono tenersi ben distinti.
