La pensione contributiva raggiungibile a 64 anni di età è valida sia per le donne che per gli uomini. Basterà soddisfare i requisiti per richiederla.
I lavoratori che hanno iniziato a lavorare e, dunque, a maturare contributi dal 1° gennaio 1996 possono accedere alla pensione contributiva. Di cosa parliamo?
Tra le varie forme di pensionamento troviamo la pensione anticipata contributiva dedicata ai contributivi puri. Il riferimento è al sistema di calcolo dell’assegno pensionistico che tiene conto unicamente dei contributi e che è legato alla data di inizio del versamento della contribuzione.
Tutti coloro che hanno cominciato a lavorare a partire dal 1° gennaio 1996 rientrano nel sistema contributivo. Chi ha versato tutti i contributi entro il 31 dicembre 1995 calcolerà la pensione con il sistema retributivo (sta andando a scomparire) mentre chi ha versato contributi prima e dopo il 1995 fa parte del sistema di calcolo misto. Ebbene, per i lavoratori contributivi puri esiste uno scivolo pensionistico loro dedicato. Prima di sceglierlo per andare in pensione, però, occorre capire se si soddisfano le condizioni per richiederlo e se conviene veramente.
La pensione contributiva a 64 anni per le lavoratrici
Lavoratrici e lavoratori che hanno iniziato a maturare contributi dal 1996 possono lasciare il mondo del lavoro a 64 anni di età e avendo versato minimo 20 anni di contributi. Questa è la pensione contributiva e, come detto, vale sia per le donne che per gli uomini.
C’è un’altra condizione da conoscere oltre il requisito anagrafico e quello contributivo. Secondo la Legge per accedere al trattamento è necessario raggiungere un certo importo dell’assegno pensionistico. Nel 2024 tale limiti è fissato in tre volte il trattamento minimo (nel 2023 è di 2,8 volte il minimo).
Per le donne c’è uno sconto da considerare. Il limite scende a 2,8 volte il trattamento minimo se hanno avuto un figlio e a 2,6 volte se hanno due o più figli. La novità 2024 con l’aumento del requisito, dunque, coinvolge unicamente i lavoratori e le lavoratrici senza figli.
Quale sarà, dunque, l’importo minimo da raggiungere per andare in pensione? Considerando che ad oggi il trattamento minimo è pari a 503,27 euro, la cifra minima sarà di 1.509,81 euro. Probabilmente sarà ancora più alta dato che la rivalutazione farà aumentare l’importo del minimo.
C’è, infine, un’altra novità introdotta dalla Manovra 2024 oltre all’innalzamento del limite per il pensionamento. Nel 2024 sarà introdotta una finestra mobile di tre mesi. Significa che tra la maturazione dei requisiti e la prima decorrenza della pensione occorrerà attendere tre mesi. Rimane confermato il tetto massimo dell’assegno pensionistico ossia cinque volte il minimo fino al compimento dei 67 anni.