Aprire un conto corrente cointestato è pratica molto comune sia tra familiari che tra aziende, ma attenzione al tipo di firma usata.
Quando si apre un conto in banca spesso non si conoscono a fondo tutte le opzioni e potremmo andare incontro a scelte sbagliate. Anche nel caso del conto cointestato bisogna sapere bene come funziona, per evitare “brutte sorprese”.
La soluzione di un unico conto con più firmatari può essere davvero conveniente, sia nell’ambito privato/familiare che in quello di soci in azienda. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
I vantaggi nell’aprire un conto cointestato sono svariati, perché significa poter gestire quel conto in modo più semplice, da parte di più persone.
I casi più frequenti sono quelli di marito e moglie o di partner che decidono di veicolare i guadagni in un unico conto, e usarlo per pagare le spese familiari. Anche nel business però il conto cointestato è comodo, perché soci di una stessa azienda possono attingere alle risorse inerenti l’attività.
A dirla tutta, anche due persone che non hanno legami affettivi, di lavoro o di parentela possono aprire un conto cointestato, ma ovviamente questa scelta è maggiormente rischiosa. Perché il conto con più firme, appunto, può essere gestito in autonomia da ogni firmatario, e dunque ci deve essere quantomeno un rapporto di ampia fiducia.
Non tutti sanno però che un conto corrente cointestato può essere di due tipologie: a firma congiunta e a firma disgiunta. La differenza può sembrare poco importante ma in realtà è considerevole.
Di conseguenza è bene scegliere l’opzione più adatta in base alle esigenze. Può capitare, per fare un esempio pratico, che una famiglia apra il conto tra due coniugi e i figli (maggiorenni), e in questo caso sarebbe preferibile la firma congiunta. Invece se una coppia ha deciso di veicolare gli stipendi in un unico conto, che verrà usato per esempio per pagare affitto, utenze e spesa, può anche scegliere la firma disgiunta, applicando un principio di fiducia reciproca.
C’è anche da ricordare che per Legge non si può aprire un conto cointestato con un figlio minorenne. Anche se fa parte della famiglia, questa norma serve a tutelare proprio gli interessi del minore.
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