Il testamento deve contenere una serie di elementi essenziali affinché possa esplicare i suoi effetti. Vediamo quali sono.
Il testamento olografo è un atto scritto a mano dal testatore, nel quale sono indicate le disposizioni sul patrimonio da rispettare dopo il suo decesso.
Non è necessaria la presenza di notaio o testimoni, perché può esser redatto in autonomia. Proprio questo elemento, tuttavia, potrebbe nascondere una serie di pericoli.
Ai sensi dell’art. 602 del codice civile, il testamento olografo deve avere cinque requisiti essenziali e, cioè:
- olografia. Il testamento deve essere scritto a mano dal testatore e non a computer e successivamente firmato. La grafia, inoltre, deve essere quella solita del testatore e deve essere usata una penna nera blu non facilmente cancellabile;
- capacità d’intendere e di volere;
- firma. La sottoscrizione deve essere situata alla fine, sull’ultima pagina, dopo l’ultima parola. Si deve firmare con nome e cognome o con lo pseudonimo;
- data completa (giorno, mese e anno). Va apposta prima della firma;
- volontà di fare testamento. Dal documento deve emergere chiaramente la volontà del testatore di disporre dei propri beni dopo la morte. Non è, dunque, sufficiente una semplice promessa o impegno.
Testamento olografo: le regole da rispettare affinché sia valido e non impugnabile
Il testatore può conservare il testamento olografo nella maniera che preferisce, ad esempio in casa, nella cassetta di sicurezza di una banca o può affidarlo a terzi o a un notaio.
Nel caso in cui decida di effettuare delle copie, deve lo stesso redigerle a mano, senza modifiche, su un diverso foglio e apporre data e firma. Non sono, dunque, ammesse fotocopie o fotografie.
Al momento del decesso del testatore, l’originale e le copie devono essere reperibili, affinché vengano consegnate a un notaio.
Per scongiurare problematiche relative alla suddivisione dell’eredità, al momento della predisposizione di un testamento, il testatore deve essere a conoscenza del fatto che ci sono i cd. eredi legittimari, che non possono essere esclusi dall’asse ereditario. Tali soggetti, infatti, devono necessariamente ricevere una quota del patrimonio. Se in vita sono state effettuate donazioni in favore dei futuri eredi, queste possono essere considerate anticipi sulla quota di legittima.
Ricordiamo, infine, che ci sono due metodi per redigere testamento:
- lasciare agli eredi una parte del proprio patrimonio. Per esempio, il testatore specifica che lascia al figlio la metà dei propri beni e la rimanente parte viene suddivisa tra il coniuge e i fratelli;
- effettuare la divisione dei singoli beni tra i vari eredi. Per esempio, viene specificato che si lascia a un figlio una casa, al coniuge il conto corrente e al fratello l’automobile.