Il nucleare ‘torna’ in Italia con 51 nuovi depositi di scorie radioattive localizzati da Nord a Sud. Ecco dove e le province interessate.
La storia dei referendum in Italia indica che chi in passato ha votato, ha espresso il proprio no al ritorno del nucleare in Italia. Risale in particolare all’8 novembre 1987 il voto popolare con circa l’80%, che stabilisce lo stop all’uso dell’energia nucleare per scopi pacifici nel nostro paese. Periodicamente, però, si torna a parlare di un possibile ritorno all’utilizzo di questa energia, come strumento alternativo alle fonti tuttora utilizzate in Italia.
Il rischio radiazioni e la possibilità di incidenti nucleari intimorisce buona parte dell’opinione pubblica, ma è notizia di questi giorni la pubblicazione sul web dell’elenco delle regioni italiane in cui vi sono aree idonee per creare 51 depositi di scorie e rifiuti radioattivi.
Di fatto si tratterebbe di luoghi deputati allo stoccaggio di scorie di bassa e media attività. Vediamo più da vicino di che si tratta e se davvero si può parlare di presenza del nucleare in Italia, pur senza centrali funzionanti.
Nucleare in Italia: i territori in cui saranno depositati rifiuti e scorie radioattive
Ebbene, come accennato, include ben 51 siti la Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per immettere nel nostro paese una sorta di deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Lo scopo è quello di conservare scorie radioattive, in sicurezza e senza pericoli per la popolazione. Dette scorie, infatti, non possono essere eliminate completamente.
In particolare, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha reso noto sul web l’elenco delle aree inserite nella CNAI, elaborata dalla Sogin, ovvero quella società dello Stato avente il compito di gestire e mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
Le citate aree idonee sono in sei regioni, ovvero Sicilia, Piemonte, Lazione, Puglia, Sardegna e Basilicata. Ma dove sarebbero depositate dette scorie? Ebbene, le province e zone interessate sono in particolare le seguenti: Matera, Potenza, Bari, Taranto, Viterbo, Alessandria, Bari, Oristano, Sud Sardegna e Trapani. Inoltre le 51 aree sono state giudicate conformi ai parametri previsti dalla Guida tecnica ISIN.
I luoghi specifici, in cui saranno depositate le scorie nucleari, sono tutte caratterizzate dall’essere zone lontane da aree urbane, militari ed industriali. Inoltre si tratterebbe di territori non a rischio dissesto idrogeologico, terremoti o eruzioni vulcaniche, proprio nella finalità di garantire la maggior sicurezza allo stoccaggio delle scorie radioattive.