In arrivo per i docenti un bonus una tantum in busta paga per la continuità didattica. Scopriamo di cosa si tratta.
Entro gennaio del nuovo anno le scuole riceveranno circa 30 milioni di euro per premiare i docenti che garantiscono la continuità didattica nelle aree svantaggiate, rinunciando al trasferimento.
Sarebbero 20mila i docenti coinvolti che otterranno un aumento nella busta paga di febbraio, mese in cui sarà accreditato il bonus. Ecco tutti i dettagli.
Bonus una tantum ai docenti che garantiscono la continuità educativa
Imminente lo sblocco delle risorse da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito per finanziare i docenti che rinunciano a trasferirsi e lavorano nelle aree disagiate. Le risorse, 30 milioni di euro, servono per integrare il MOF, il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
Il 70% è destinato a docenti che non hanno richiesto trasferimenti o assegnazioni provvisorie negli ultimi 5 anni. Invece, il restante 30% a coloro che da 5 anni insegnano nelle aree svantaggiate e non risiedono nella provincia di insegnamento.
Nello specifico, i compensi netti dovrebbero variare tra 868 a 954 euro. Tuttavia, come detto, l’aumento degli stipendi interesserebbe esclusivamente le seguenti due categorie di docenti che:
- garantisco l’interesse degli alunni alla continuità didattica;
- prestano servizio presso le scuole caratterizzate da indici di criticità per status sociale, economico, culturale e dispersione scolastica.
È il decreto del ministero dell’Istruzione e del Merito numero 258 del 2022 che ha individuato le due categorie di docenti.
Inoltre, tra i 20mila docenti coinvolti, 6mila risultano possedere entrambi i requisiti. In tal caso, il bonus/premio una tantum potrebbe arrivare fino a 1823 euro.
Il provvedimento ha ricevuto l’approvazione da parte del sindacato ANIEF, anche se la platea dei docenti coinvolti è molto piccola, rispetto ai quasi 900mila insegnanti totali.
Tuttavia, Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF, intervistato sul provvedimento ha ricordato che la loro richiesta era di una specifica indennità di sede per i docenti che lavorano in aree disagiate.
Oltre a questo finanziamento, ne arriverà un altro: quello relativo al decreto Caivano (12/2023) già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di settembre. Anche queste risorse, ulteriori 6 milioni di euro, serviranno per garantire la continuità didattica e contrastare la dispersione scolastica nelle zone svantaggiate.